Ponte nelle Alpi: una carezza al cane salva una giovane donna

Ponte nelle Alpi: una carezza al cane salva una giovane donna

E’ stata una carezza al proprio cane a far desistere una giovane donna di Ponte nelle Alpi da propositi autolesionistici.

A raccontarlo è un articolo pubblicato ieri da Il Corriere delle Alpi, che racconta dell’allarme scattato alle 15.45 per una 41enne che in viale Cadore era uscita dall’abitazione della sorella, dopo una discussione, con un coltello in mano, dicendo che voleva farla finita. Dal Nucleo radiomobile di Belluno è arrivato un maresciallo negoziatore (lo stesso che era intervenuto con successo qualche giorno fa a Santa Giustina dove un uomo minacciava il suicidio dal tetto della propria abitazione) che ha iniziato a conversare con la donna. A un certo punto, è stato portato alla 41enne il proprio cane: il negoziatore non ha avuto grandi difficoltà a convincerla a coccolarlo, con la conseguenza che la donna, per dedicarsi al cane, ha dovuto smettere di impugnare la lama.

Questa la cronaca di una disperazione che fortunatamente non è sfociata in un gesto dalle conseguenze imprevedibili. Il merito va certo al negoziatore, ma lo “strumento” utilizzato per far breccia nell’animo deve far riflettere sull’intensità emotiva che caratterizza il legame con il proprio cane w che, evidentemente, anche il negoziatore dei carabinieri ben conosceva. E’, infatti, un legame capace di distogliere (magari non definitivamente) l’eccesso di attenzione verso se stessi e il proprio stress, di attivare un senso di responsabilità che fa sentire “meno malati” e più in grado di tenere le situazioni sotto controllo. Ed il contatto fisico-affettivo è il mezzo più diretto per ottenere un immediato effetto tranquillizzante: perchè accudire e confortare il proprio cane è spesso un modo per accudire e dare conforto a noi stessi.