Il canile non può aiutare i bambini autistici

Il canile non può aiutare i bambini autistici

Ci sono sostanzialmente due modalità di approccio che sottendono alla decisione di far entrare un cane nella famiglia con un bambino affetto da sindrome dello spettro autistico: prendere un cane qualsiasi (purchè docile e affettuoso) oppure cercare un cane da assistenza. Il web è pieno di storie di cani (anche da canile e spesso cuccioli) che hanno contribuito a rompere l’isolamento della persona autistica, ma non c’è quasi nessuno che racconti i fallimenti e i problemi anche gravi (per il cane e per il bambino) che possono nascere da una scelta sbagliata. E così si moltiplicano, da qualche tempo, anche verso Apaca le richieste di cani da inserire in famiglie con bambini autistici o che soffrono di disturbo da deficit di concentrazione e iperattività (tra l’altro, tra ADHD e autismo sembrano essere più le connessioni che le differenze), famiglie che arrivano al cane quasi sempre su consiglio di un medico (a volte di base, altre specialista).

Nella pressochè totalità dei casi, Apaca non inizia neppure il percorso di affido – sempre che la circostanza non venga nascosta o sottaciuta o sminuita dalla famiglia – perchè è consapevole che i cani ospiti del rifugio (spesso con un vissuto traumatico) non possono svolgere quella funzione di mediatore e facilitatore sociale che è richiesta al cane che viene affiancato al bambino autistico: il cane (rigorosamente adulto e non cucciolo) deve avere caratteristiche e doti corrette (e la razza può essere il solo elemento discriminante), così come è alla valutazione di un esperto che va lasciata la decisione sull’idoneità o meno del bambino alla compagnia di un cane. In sostanza, è materia di intervento assistito con animali (la vecchia “pet-therapy”), il solo ambito che può garantire alla famiglia l’ingresso di un cane da affiancamento con le corrette competenze (e con persone in grado di risolvere eventuali criticità) e al cane la serenità e il benessere a cui ha diritto per poter sopportare i livelli (non di rado alti) di stress quotidiano.

Dunque, se si vuole utilizzare la straordinaria capacità dei cani a stimolare la comunicazione, a migliorare la concentrazione e l’attenzione e a rompere l’isolamento della persona con disturbi da ADHD o dello spettro autistico medici di base, psicologi, veterinari e famiglie devono informarsi correttamente e seguire i percorsi più indicati per il bambino e per i cani. Il canile-rifugio di Apaca non può far parte di uno di questi percorsi…