Ancora sui farmaci veterinari: ecco perchè non vincono i cittadini

Mentre il silenzio dei parlamentari della provincia è assoluto e imbarazzante (speriamo che dipenda solo dal periodo ferragostano!), è davvero notevole il consenso espresso da migliaia di bellunesi (e non solo) all’appello lanciato contro la speculazione sui farmaci veterinari.

Le ragioni
Ecco alcuni stralci particolarmente “illuminanti” del preambolo alla proposta di legge n.2963/2015 (primo firmatario Paolo Cova-PD):
Farmaci veterinari
“La modifica è urgente anche sul piano della coerenza rispetto a quanto sancito in tema di prescrizione di farmaci a uso umano dove c’è l’obbligo per il medico curante di prescrivere il principio attivo per consentire al paziente l’acquisto del farmaco meno costoso, realizzando così l’obiettivo del contenimento della spesa pubblica sanitaria e la salvaguardia della salute dei cittadini. Una analoga previsione normativa non è infatti ancora stata introdotta in ambito veterinario che è regolato da un decreto legislativo ( n. 193 del 6 aprile 2006) che, interpretando restrittivamente (e ingiustificatamente) la direttiva 2004/28/CE, vincola il medico veterinario a una scala di utilizzo del farmaco anche quando vi siano in commercio prodotti con medesimo principio attivo o giudicati più adatti dalla più recente letteratura scientifica.
Questa situazione – scrive ancora il deputato PD – è in palese contrasto con la volontà più volte espressa dall’Europa stessa di voler garantire il welfare animale, con gli interessi e disponibilità di spesa di molti cittadini e dello stato stesso”.
Per chi è interessato, APACA mette a disposizione il testo completo della proposta di legge n.2963/2015

Nei soli primi due giorni, l’articolo pubblicato sul nostro sito è stato letto da oltre 7.000 persone e quasi 8.000 hanno linkato il post sulla nostra pagina Facebook. Molti hanno commentato, altri ci hanno telefonato ed una e-mail – molto interessante – ci è stata inviata anche dal Sindacato (nazionale) Veterinari Liberi Professionisti -SIVELP, che ricorda come la questione dell’utilizzo del farmaco umano in ambito veterinario  sia sul tappeto già da alcuni anni. Due, in particolare, le iniziative che il Sindacato richiama:
– innanzitutto, la proposta che l’ANMVI-Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ha presentato il 22 aprile 2010 al tavolo ministeriale sul farmaco veterinario affinchè venisse individuata una rassegna dei principi attivi necessari per la cura degli animali da compagnia e che si possano attingere in ambito del farmaco umano. Una posizione, però, che -a detta del sito farmacoveterinario.it – l’ANMVI oggi avrebbe abbandonato;
– la seconda iniziativa è di natura parlamentare. Si tratta della proposta di legge n. 2963 che il deputato Paolo Cova ha presentato il 17 marzo 2015 come primo firmatario e che riguarda appunto la “Modifica dell’articolo 10 del decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193, in materia di uso di medicinali in deroga per il trattamento veterinario di animali non destinati alla produzione di alimenti”. La proposta del parlamentare del Partito Democratico – di cui anche APACA era a conoscenza – è, però, tuttora ferma in XII Commissione Affari Sociali, segno che c’è sicuramente chi opera (legittimamente, certo) perchè non arrivi in aula. Stessa sorte anche per la proposta di legge della senatrice del PD Silvana Amati sulla diffusione del farmaco generico con libertà di prescrizione da parte dei veterinari: la proposta è ferma al senato da oltre tre anni.

L’iniziativa di Konsumer Italia ha trovato spazio anche nel numero della rivista IL TEST in uscita proprio in questi giorni, nella quale si conferma, tra l’altro, la presentazione di un esposto all’Antitrust affinchè verifichi l’esistenza di cartelli concorrenziali.

Quando si toccano interessi forti, i cittadini hanno spesso la sensazione che la politica si fermi, proprio come quelle statue dei santi che vengono fatte inchinare davanti alla dimora del boss di turno!

A noi piacerebbe, invece, che a “vincere” fossero le ragioni (legittime) dei cittadini: per questo abbiamo deciso di sostenere l’iniziativa di Konsumer Italia, che ci è sembrata ed è una buona opportunità: riportare, infatti, l’attenzione sulla questione può aiutare qualche deputato o senatore a decidere da che parte stare e, magari, a lavorare per convincere il proprio partito o movimento a prendere per mano, ad esempio, la proposta di legge dell’on.le Cova! Se qualcuno lo farà, APACA lo farà sapere.

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