Quante ne sai? Cinque leggende canine

Quante ne sai? Cinque leggende canine

Quanto sappiamo davvero sui nostri cani? Quanto delle conoscenze che riguardano il loro mondo affascinante, ma talvolta dato un po’ per scontato, derivano da studio e formazione e quanto invece da credenze e falsi miti? Oggi vi vogliamo illustrare e chiarire cinque nozioni tanto popolari quanto poco veritiere, o perlomeno non così precise come forse saremmo portati a pensare.

Partiamo con la famosa idea secondo la quale un anno di un cane corrisponde a sette anni umani: ebbene, è davvero impossibile sfruttare questa equivalenza per stabilire l’età di un cane perché i fattori in gioco sono in realtà molteplici e variano da cane a cane. Per esempio la longevità dipende molto dalla taglia, i cani grandi solitamente invecchiano prima degli altri e a otto, nove anni si possono già considerare anziani.

Un’altra inesattezza riguarda il modo in cui i cani vedono il mondo: è opinione comune che non sappiano distinguere i colori e che per loro sia tutto in bianco e nero. Numerosi studi hanno ormai confermato invece che i cani percepiscono i colori attraverso una vista dicromatica, ossia grazie a soli due tipi di coni (uno in meno rispetto all’uomo) presenti sulla retina, che permettono loro di cogliere molto bene il giallo e il blu, mentre rendono difficile differenziare la gamma degli altri colori.

Altri due luoghi comuni riguardano poi la salute e il benessere del cane: spesso si pensa che il naso secco dell’animale sia sintomo di qualche patologia e molti sono certi che il cane sia un onnivoro che può mangiare quasi qualunque cibo. La verità – ci dicono i veterinari – è che le malattie canine si manifestano con segnali più seri ed evidenti, quelli che interessano il tartufo possono essere la presenza di sangue, muco o gonfiore; il cane, inoltre, è sì in grado di assimilare le sostanze nutritive provenienti da alimenti diversi dalla carne ma dal punto di vista scientifico rimane comunque una specie carnivora che si è semplicemente adattata alla sempre più stretta convivenza con l’uomo e la sua dieta.

Un equivoco è legato infine al nostro rapporto con i cani: li consideriamo appunto veri e propri amici e ci viene spontaneo comportarci con loro in modo affettuoso, magari abbracciandoli come faremmo con le persone. Studiosi ed educatori cinofili però ci mettono in guardia da questo atteggiamento perché per un cane si tratta di un’invasione minacciosa e intimidatoria, che lo fa sentire a disagio suscitando in lui uno stato di ansia e stress.

La convinzione che i cani siano dei libri sempre aperti per noi, che non nascondano più alcun mistero da svelare, può indurre a ritenere indubbi dei saperi invece ormai superati o per nulla fondati, come quelli che abbiamo appena descritto. Un cane va osservato e conosciuto nella sua unicità e interezza, senza mai dimenticare che esiste la possibilità di sbagliare, insieme a quella di imparare sempre qualcosa di nuovo sull’universo canino e le sue meraviglie.