Ma il tuo cane ti ama davvero?

Ma il tuo cane ti ama davvero?

I veri indicatori che il tuo cane ti ama

La maggior parte degli umani che vivono con un cane è convinta di essere profondamente amata da loro. Probabilmente anche un cacciatore pensa di essere stimato e adorato dai cani che maltratta abbandonandoli in due metri quadri di box la maggior parte dell’anno: in fondo, quando li fa uscire per la caccia, corrono felici!

Non sono però questi i segnali che potrebbero indicare la qualità del legame del cane con il proprio umano. Indizi sul grado del loro amore sembra possano arrivare da almeno cinque situazioni tipiche:

  • il cane mantiene il contatto visivo. E’ una forma di comunicazione non verbale particolarmente utilizzata nelle relazioni intraspecifiche e che il cane utilizza (con lo sguardo amorevole) per stabilire un legame emotivo con l’umano. Se distoglie lo sguardo (o non accetta il cibo dalla mano) questo legame affettivo sarà di certo piuttosto blando;
  • il cane segue l’umano ovunque. A volte scambiato per insicurezza (altre, invece, imputabile all’ansia da separazione se messo in atto dopo un periodo prolungato di assenza) il seguire l’umano è un segnale di forte accattamento emotivo: nascondersi o allontanarsi all’arrivo dell’umano è, al contrario, un atteggiamento che deve fare riflettere sulla qualità del rapporto;
  • il cane porta dei regali (il gioco preferito, un bastoncino). Attraverso il dono al proprio umano il cane sottolinea che nella relazione c’è collaborazione e condivisione;
  • il cane dorme vicino all’umano. Lo fa quando non ha nè timore, nè motivo di sorvegliare l’umano, di cui anzi si fida ciecamente;
  • il cane “tocca” l’umano con la zampa in modo rilassato e prolungato. E’ un gesto assai differente dal tocco che il cane utilizza per chiedere qualcosa: è l’equivalente dell’abbraccio e del bacio tra gli umani, manifestazioni affettive che, al contrario, il cane non apprezza ma sopporta solo per compiacenza.

Naturalmente si possono aggiungere a questi indicatori molti altri comportamenti, come, ad esempio, il fatto che, percependo il dolore dell’umano, il cane assuma comportamenti consolatori (rannicchiarsi vicino, non lasciare la stanza) oppure non manifesti ansia da separazione consapevole che prima o poi l’umano ritornerà o, ancora, che scodinzoli felicemente non appena l’umano appare all’orizzonte.

In realtà, si tratta di elenchi di modesta attendibilità e soprattutto non applicabili a tutti gli individui-cane, ciascuno dei quali ha una propria personalità e un proprio modo di manifestare le emozioni. La verità è che gli elementi di una buona relazione col cane si incentrano – come sottolinea Luca Spennacchio – sulla capacità che ogni umano ha di soddisfare l’esigenza del proprio cane di avere un referente sociale capace di stringere con lui un rapporto affettivo profondo, basato sulla fiducia reciproca, sulla capacità di comprendersi l’un l’altro e sul piacere di stare insieme. Solo nel contesto di questa buona relazione l’umano amerà correttamente il proprio cane e il cane – apertamente e a modo suo – potrà dimostrare all’umano di amarlo.