Le spoglie dei cani del rifugio saranno cedute alla didattica

Era da tempo che se ne discuteva, ma la soppressione del servizio di ritiro delle carcasse dei cani da parte del Servizio Veterinario dell’USL ha accelerato la decisione. E’ così che, qualche giorno fa, il Consiglio Direttivo dell’Associazione ha deciso che i corpi dei cani che moriranno in rifugio saranno donati alla didattica .

Si tratta di una scelta coerente con le finalità animaliste e solidali che APACA persegue, perchè la cessione delle spoglie al Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università degli Studi di Padova è un atto di responsabilità sotto molti aspetti: risponde ai principi della bioetica, contribuisce a creare alternative concrete alla vivisezione, è un gesto di solidarietà verso il mondo animale.

libro anatomia cane e gattoI cani deceduti in rifugio aiuteranno il Dipartimento di Biomedicina nella sua mission di perseguire l’eccellenza nella ricerca e nella didattica in tutte le discipline relative alla medicina veterinaria e alle scienze animali comparate. C’è, infatti, da considerare che in merito alla didattica, nonostante le nuove tecniche a disposizione (esercitazioni con video-trainer o con simulatori e modelli) anche la Facoltà di Veterinaria, al pari di quella di Medicina e Chirurgia, continua a sostenere l’importanza delle dissezioni anatomiche nel curriculum formativo degli studenti, dissezioni che, ovviamente, non dovrebbero mai originare da soppressioni intenzionali di animali, né dalla vivisezione. E’ dunque con riferimento a questo contesto che la donazione delle spoglie degli animali assume rilevanza e diventa un gesto di responsabilità anche nei confronti dei giovani studenti.

Quando il Consiglio Direttivo di APACA ha preso in esame la questione non ha potuto che far riferimento alla donazione del corpo umano post mortem a fini di studio e di ricerca, una scelta ancora “rara” in Italia, ma che in altre legislazioni europee è addirittura sostenuta dal silenzio-assenso. Le considerazioni sono, infatti, assai simili: come per la donazione del corpo umano, anche per le spoglie del cane bisogna accettare e far prevalere la convinzione che si tratta di un gesto che si ispira al principio di solidarietà e che trova anche un fondamento indiretto nel dettato costituzionale che promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca. E’ indubbio che si tratta di una scelta ponderata e consapevole, alla quale si adattano perfettamente le considerazioni che il Comitato Nazionale per la Bioetica ha espresso nel 2013 sulla donazione del corpo umano: “la scelta di voler donare il proprio corpo post mortem alla ricerca e all‟insegnamento si carica di un insieme di significati simbolici (…) Immaginare che il proprio corpo possa essere “oggettivato”, tagliato, sezionato può sollevare una serie di resistenze psicologiche, che possono essere superate solo sottolineando la rilevanza dell‟elemento della donazione e del bene arrecato agli altri promuovendo il sapere e la ricerca scientifica. “

E noi vogliamo pensare che anche i nostri cani siano d’accordo con questa scelta solidale dell’Associazione, perchè donando il loro corpo alla didattica e alla ricerca riscattano fino in fondo la condizione di rifiutati e di emarginati a cui li ha costretti un’umanità egoista e indifferente. Donano l’unica “cosa” che possiedono: un corpo che ha patito i dolori dell’abbandono e dei maltrattamenti e diventa post mortem fonte della più grande ricchezza umana, quella conoscenza che speriamo sappia far diventare i giovani che ammireranno quel corpo uomini migliori dei loro padri.

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