L’Assemblea dei soci ha nominato anche il nuovo Consiglio Direttivo per il triennio 2025-2028.
Si è svolta ieri pomeriggio l’annuale Assemblea dei soci di APACA, chiamata ad esaminare ed approvare il bilancio previsionale 2025 ed il consuntivo del 2024, che per l’associazione è stato l’anno del trentennale e soprattutto quello della svolta impressa dalla costruzione di una bellissima struttura coperta e riscaldata per i cani del rifugio, un traguardo che la presidente uscente, Paola Lotto, non ha mancato di evidenziare nella sua relazione.
L’Assemblea ha anche provveduto all’elezione del Consiglio Direttivo che guiderà APACA nei prossimi tre anni e che è composto da Martina Bogo, Elena Bonafini, Alessandra Capraro, Federica Landreani, Daniela Marcolina e Tatiana Zanella, oltre a Paola Lotto che è stata confermata alla presidenza dell’organizzazione.
“A nome di tutti i soci e volontari di Apaca – dice la presidente – voglio ringraziare i bellunesi per il sostegno che ci forniscono soprattutto attraverso il 5×1000, una voce di entrata che, insieme alle donazioni, ci permette di assicurare ai cani ospiti la migliore cura e assistenza. Nella sostanziale latitanza delle amministrazioni pubbliche, sono ancora una volta i cittadini a farsi carico della risposta di civiltà a temi come l’abbandono e il maltrattamento degli animali.”
E poi ci sono i volontari, che Apaca continua ad attrarre. “Al momento siamo costretti a selezioni semestrali su una lista di attesa di decine di persone. E’ una condizione di grande fortuna per l’associazione, che oggi conta su 44 volontari, con una componente femminile che resta largamente prevalente (80%). Il 60% di chi decide di dedicare tempo ed energie al canile ha un’età compresa tra i 19 e i 54 anni., mentre la percentuale delle persone in pensione è stabile intorno al 20%. E’ un gruppo straordinario, che ha perfettamente compreso il suo ruolo di servizio al recupero fisico e mentale di cani che ci arrivano spesso in pessime condizioni di salute ma soprattutto minati nel loro equilibrio emozionale. Senza questi volontari Apaca non esisterebbe.”