Il cane ha diritto di sbagliare

Il cane ha diritto di sbagliare

L’errore è una parte importante dell’apprendimento

La pretesa degli animali umani è che il cane sia sempre accondiscendente ed equilibrato, devoto e obbediente, vivace ma non troppo, affettuoso quando e quanto l’umano di turno ha voglia di essere coccolato.

Ogni volta che il cane esce da questi binari, nell’umano scatta l’ansia, la preoccupazione, il fastidio e talvolta anche il senso di colpa.

In sostanza, il cane non ha diritto all’errore, non può sbagliare e l’umano deve essere sempre vigile, pronto a intervenire, a correggere e a sostituirsi nelle decisioni da prendere affinchè siano corrette e giuste. Ne va non solo della tranquillità familiare e della convivenza sociale, ma anche del buon nome dell’umano che non gradisce per nulla di essere giudicato dagli altri per gli errori che il proprio cane commette.

In realtà, gli errori sono parte essenziale del percorso di apprendimento che il cane (ma anche il cucciolo d’uomo) inizia a poche settimane di vita e che si conclude solo con la morte. Proprio come nell’umano, anche nel cane l’errore attiva le sinapsi, ossia quei segnali elettrici che si muovono tra le parti del cervello quando si crea un apprendimento. Reprimere l’errore o semplicemente disapprovarlo non può che portare effetti negativi e frustranti, con la conseguenza di inibire nel cane (come nel cucciolo d’uomo) la curiosità di esplorare e sperimentare.

Al cane va lasciata la possibilità di fare esperienze, grazie alle quali impara comportamenti e acquisisce competenze: ma le esperienze sono composte da tentativi e da prove, che a volte sfociano in successi e altre in errori. In entrambi i casi, il cane ottiene informazioni utili sull’esperienza fatta e ciò produce consapevolezza, la quale genera, a sua volta, un comportamento differente e magari corretto, assolutamente più facile da ottenere se l’umano sa essere a fianco del cane con una proposta di regole e soluzioni chiare e costanti, senza limitarsi ad usare banalmente il “no” davanti ad un errore ma ricorrendo piuttosto alla ricompensa e ai rinforzi positivi per evidenziare i comportamenti e i percorsi corretti, che, peraltro, potranno variare a seconda dell’ambiente, della soggettività e della razza.  

Ecco perchè, per comportarsi correttamente e rispettosamente, l’umano di turno deve riconoscere al cane anche …il diritto di sbagliare!