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8 luglio 2022

Donato ai cani del rifugio un campo di MobilityDog tutto per loro...

Campo mobility
Il canile-rifugio di Apaca è da sempre un punto di riferimento per chi ama i cani e li vuole aiutare magari con un’adozione. Infatti, in 28 anni di attività sono parecchie centinaia i cani che l’associazione ha raccolto, curato e aiutato a trovare una nuova famiglia: si tratta di compiti affatto semplici, soprattutto se svolti con il massimo rispetto dei cani e la ricerca del loro benessere in ogni fase del percorso che porta all’adozione. E più il c.d. “indice di adottabilità” è alto e più è probabile che il cane abbia delle chances per lasciare il rifugio: contano l’età, il sesso, il temperamento, il carattere e anche il saper affrontare situazioni che il cane spesso non ha mai vissuto, come salire le scale di casa, farsi asciugare le zampe o affrontare il rumore dell’aspirapolvere.

Proprio per aiutare i cani ospiti del rifugio a fare esperienze nuove e a vincere qualche paura di troppo, un paio di mesi fa una volontaria di Apaca ha donato gli attrezzi professionali per la creazione di un campo di MobilityDog, un’attività che agisce sulle conoscenze del cane, dandogli la possibilità di migliorare il carattere e l’autostima, favorendo l’autocontrollo.

Ma, in concreto, ai cani a cosa servirà questa nuova attività? “Per ridare ai cani la fiducia che hanno perso nei confronti degli uomini e per renderli più sicuri di sé e più equilibrati svolgiamo già molte attività – dice Paola Lotto, presidente di Apaca – come le manipolazioni, i giochi interattivi e le passeggiate. Col nuovo campo di MobilityDog vorremmo far acquisire ai cani abilità più specifiche, come il controllo del treno posteriore, una migliore gestione dell’equilibrio e più consapevolezza del proprio corpo, ma cercheremo anche di aiutarli a superare paure e diffidenze, che generano ansia e comportamenti problematici".

Non è un'attività banale: anzi va svolta non solo con grande lentezza e calma, senza nessun tipo di agonismo, ma richiede una competenza specifica per analizzare l'approccio del cane e il suo stato emotivo in modo da poter superare insieme a lui le difficoltà che si dovessero presentare, senza forzature e nel massimo rispetto della sua individualità. Ecco perchè a formare i volontari è stato chiamato Luca Spennacchio, istruttore cinofilo, consulente in zooantropologia applicata e tra i massimi esperti a livello nazionale non solo di MobilityDog ma, in generale, dell’approccio Cognitivo Zooantropologico, che è la nuova frontiera delle relazioni umane con i cani. E' così che, dopo i due moduli teorici svoltisi nel mese di giugno in modalità webinar, 26 volontari parteciperanno allo stage pratico che si terrà domenica prossima, 10 luglio, presso il canile di Apaca.

"Per il rifugio - sottolinea la presidente di Apaca - è un ulteriore salto di qualità in direzione del benessere psicologico oltre che fisico dei cani, in attesa, come sempre, che una famiglia bellunese decida per l’adozione di uno degli ospiti che - non mi stancherò mai di dirlo - resta sempre la scelta più responsabile.”
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