Un nuovo racconto in punta di coda: “Arrivederci”

Logo RaccontiCaterina Denaro Zovi è stata una volontaria del rifugio, ma poi la vita l’ha portata a Londra, dove oggi dimora e da dove continua a seguire le vicissitudini e le attività di APACA.
Questo è il suo personalissimo e speciale  “arrivederci” ai cani e agli amici del rifugio.

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“Arrivederci”

Arrivederci amico abbandonato, tu pensi di essere solo al mondo perchè qualcuno non ti ha più voluto, ma sei circondato dall’affetto dei volontari, che mai ti negheranno momenti di carezze e di calore.

Arrivederci amico maltrattato, ti porterò nel cuore per ricordare sempre quello che meriteresti ricevere dalla vita e che ora non hai.

Arrivederci amico pauroso, che quando muovo velocemente le mani vicino a te per pulire il tuo box tu ti nascondi dietro alla cuccia tremante.

Arrivederci amico lasciato presso il cancello perchè ammalato, che anche se non sei perfetto qualcun altro ti ha voluto donare una casa in cui guarire.

Arrivederci amico smarrito in mezzo al traffico, che attraversavi la strada in mezzo ai camion e quando sei salito in macchina con noi eri così buono e così dolce da non poter credere che qualcuno ti avesse lasciato lì.

Arrivederci amico tradito, illuso nell’aver trovato una nuova famiglia e dopo qualche giorno restituito come un pacchetto.

Arrivederci amico rosicchiatore, quanti pezzetti di bancale ho raccolto, per poi trovarne sempre di nuovi la settimana successiva!

Arrivederci amico dagli occhi tristi, il tuo sguardo mi insegna che sono poche le cose che contano davvero nella vita e tra queste c’è l’amore verso gli altri.

Arrivederci amico giocherellone, le tue energie mi fanno capire che non ti sei arreso e che stai solo aspettando di poter tornare a giocare assieme a qualcuno.

Arrivederci amico goloso di crocchette, a volte rinunci persino a fare due passi nell’erba pur di non perdere l’occasione di ottenere un bocconcino.

Arrivederci amico timido, lo so che sei stato deluso e che ci vorrà del tempo prima di poterti accarezzare.

Arrivederci amico coccolone, che quando mi avvicino alla rete tu ti appiattisci il più possibile e io accarezzo i cubetti di pelo che sporgono per farti contento.

Grazie pioggia che mi hai bagnata tutta dalla testa ai piedi, perchè io potessi essere uguale ai miei amici, con le scarpe nelle pozzanghere e i capelli e gli occhi bagnati.

Grazie inverno che hai fatto gelare l’acqua nei secchi, per avermi dato la forza di rompere il ghiaccio e restituire l’acqua da bere ai miei amici.

Grazie ghiaia sporca di bisogni, per avermi dato la voglia di restituire un luogo pulito e dignitoso ai miei amici per il resto della giornata.

Purtroppo l’uomo sa essere la causa delle orecchie basse e della coda in mezzo alle gambe… ed è per questo che l’Apaca ha iniziato ad esistere.

Ma l’uomo sa anche lottare per gli occhi contenti e la coda che scodinzola… ed è per questo che l’Apaca continua ad esistere.

 

Caterina Denaro Zovi

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