Un cane fa bene e…anche a Donald Trump ne serve urgentemente uno

In tante occasioni abbiamo sottolineato i benefici del vivere con un animale da compagnia e – com’è nostro dovere – sempre abbiamo sottolineato l’arricchimento emotivo e culturale che un’adozione dal canile porta con sè. Oggi, proviamo a sorriderne, ma con la consapevolezza che c’è molto di vero in quanto stiamo per leggere…

Quindici giorni fa, The Washington Post ha pubblicato un simpatico articolo su un aspetto poco conosciuto (ma non così trascurabile) di Donald Trum: il neo presidente eletto sarà non solo “l’unico presidente nella storia degli Stati Uniti senza esperienza militare o politica e il presidente più vecchio e più ricco”, ma sarà anche quello che non ha un animale da compagnia.

Tutti i presidenti USA – tranne James K. Polk e Andrew Johnson – hanno posseduto animali domestici, che il più delle volte sono stati utili per ammorbidire e umanizzare l’immagine del presidente. Tra gli animali presidenziali ci sono stati tigri (Martin Van Buren), orsi (Thomas Jefferson e Theodore Roosevelt) e anche un ippopotamo (Calvin Coolidge), ma negli ultimi anni i presidenti americani hanno sempre optato per cani e gatti. Secondo il giornale americano, “forse nessuno ha usato meglio la presenza di un animale domestico alla Casa Bianca dell’attuale amministrazione Obama”, che, ancora in piena campagna elettorale -guardando certamente ai 79 milioni di famiglie americane che possiedono animali da compagnia- “ha generato un’ondata di simpatia annunciando che, a prescindere dal risultato delle elezioni, le figlie avrebbero avuto un cane”.

Trump, invece, un cane o un gatto non ce l’ha, forse perchè – suppone The Washington Post – “ha l’ossessione della pulizia e l’avversione per i microbi”. E invece un cane o un gatto sarebbero importanti: per “Trump, un uomo che si descrive costantemente in termini superlativi, la cosa più importante è che gli animali possono aiutarlo a tenere sotto controllo l’ego: amano incondizionatamente, senza riserve e perdonano sempre, si comportano onestamente e non fa alcuna differenza per loro se si è il leader del mondo libero o non sei mai stato il leader di nessuno”.

Quindi – conclude il giornale americano – “signor Presidente eletto: per il suo bene, per il bene della sua amministrazione e per il bene della nazione (e noi aggiungiamo: per il bene del mondo intero, n.d.r.), la preghiamo di prendere un cucciolo”.

 

I commenti sono chiusi.