Sette cani e due gatti morti per avvelenamento: era l’anno scorso, ma…

Esattamente un anno fa, il 19 giugno tre unità cinofile stavano perlustrando i parchi cittadini di Nogarè, l’Arcobaleno di Cavarzano e la zona di Sossai, alla ricerca di esche avvelenate. Il sindaco Massaro si era, infatti, prontamente attivato dopo che, nel giro di poco tempo, sette cani e due gatti erano morti proprio a causa dei bocconi avvelenati e dei veleni sparsi a Baldenich, a Cavarzano, a Sossai e a Nogarè. Episodi analoghi – aggravati da qualche colpo di fucile- si erano verificati, qualche mese prima, anche in Nevegal ai danni della colonia felina che vive sul colle ormai da 10 anni.

Rimedi naturali
Per allontanare le limacce e le lumache dall’orto o dal giardino ci sono antichi metodi popolari di disinfestazione. Eccone alcuni.
Un filo di rame che circonda l’orto o l’aiuola e che le lumache e le limacce non riescano a oltrepassare perchè avvertono una sorta di scossa che le fa indietreggiare.
Gusci di uova rotti oppure cenere di legna sparsi intorno alle piante.
Un recipiente interrato contenente crusca oppure birra, dei quali lumache e limacce sono ghiotte: una volta intrappolare possono essere portate lontano dall’orto o dal giardino.

Questo accadeva un anno fa, ma è importante non abbassare mai la guardia e denunciare prontamente ogni ritrovamento!

E il pericolo è davvero dietro l’angolo, perchè non ci si deve guardare solo dai criminali che spargono dolosamente bocconi e esche per uccidere fauna selvatica e animali domestici, ma anche dal vicino di casa che, soprattutto in questo periodo, sparge con leggerezza molluschicidi e lumachici. La componente attiva più pericolosa di questi componenti chimici è la metaldeide, di cui basta ingerire pochi grammi per provocare negli animali tachicardia, convulsioni, insufficienza respiratoria con esito quasi sempre letale. La metaldeide è commercializzata sia liquida, sia sotto forma di esche di colore azzurro-blu-verde ed è particolarmente appetibile per cani, gatti, conigli e anche per la fauna selvatica.

Considerazioni analoghe vanno fatte per i rodenticidi, che vengono usati contro topi e ratti e che, se ingeriti, provocano anche nel cane e nel gatto la morte per emorragia cerebrale, intratoracica o addominale.

Bisogna, quindi, denunciare a una qualsiasi delle forze dell’ordine (carabinieri, vigili urbani, corpo forestale dello stato, polizia) ogni situazione che riteniamo pericolosa. Infatti, chi sparge questo tipo di esche nei parchi, nei giardini, nelle zone agricole, lungo le strade e anche in prossimità di case e condomini – mettendo in pericolo la vita di animali selvatici e domestici, ma anche quella dei bambini- è punibile a prescindere ch si verifichi o meno un evento mortale o lesivo: contravviene, infatti, al divieto di utilizzare in modo improprio ed abbandonare esche avvelenate o contenenti sostanze tossiche o nocive.

Massima attenzione, dunque, a quando si passeggia e il proprio cane si sofferma ad annusare e leccare: questo vale in campagna – dove si usa anche la stricnina e il glicole etilenico degli antigelo per uccidere faine, donnole, volpi, nutrie, talpe- ma anche nei parchi cittadini e nelle vie e piazze dei quartieri e delle frazioni, dove non è poi così raro vedere granuli blu, rossi, fucsia o bianchi alla portata di cani, gatti e bambini!

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