L’importanza di chiamarsi…per i maschi

Sembra che i cani rispondano più prontamente ai nomi con due sillabe e meglio ancora se i nomi finiscono con i o y (Buddy, Molly, Benni, Lilli) per via del suono dolce. Ma non è detto che il cane debba conservare a tutti i costi il nome che gli è stato dato magari seguendo queste regole: anzi, il cambio di nome è sicuramente positivo e consigliabile per gli animali domestici che hanno subito un maltrattamento o una detenzione irrispettosa dei loro diritti etologici ed in rifugio vengono cambiati spessissimo proprio per queste ragioni.

Secondo lo studio condotto da Budget Direct in collaborazione con NeoMam Studios, è più probabile che i cani maschi abbiano nomi umani senza altro significato comune (a differenza di Bella o Luna, che funzionano sia come nomi umani che come parole). Ma ci sono delle eccezioni: il nome di cane maschio più popolare in Turchia è Duman, che significa anche Fumo; l’Estonia ha Leedi, che vuol dire anche signora; mentre ai giapponesi piace chiamare i loro cani maschi Sora, che significa Sole. In Lituania, Draugas è il nome preferito per un cane maschio ma vuol anche dire Amico (significato equivalente anche per l’inglese Buddy, che si piazza al terzo posto della classifica dei nomi maschili più utilizzati al mondo).

Ma è Max il numero uno in tutto il mondo e con un margine considerevole: infatti, è il nome più comune in ben 13 paesi e ottiene più del doppio dei punti del secondo classificato Charlie. A seguire, poi, dopo Buddy troviamo: Rocky, Jack (nome preferito in assoluto anche in Italia), Milo, Toby, Leo, Bruno e Rex.

Il nome, comunque, è e resta soprattutto uno strumento per attirare l’attenzione del cane usando il sistema comunicativo preferito dagli umani, ossia il linguaggio verbale, anche se è certo che otterremmo risultati migliori se usassimo le vocalizzazioni, utilizzate molto frequentemente dai cani in una gamma ampia e variegata. Ma se il “nome” serve a facilitare l’affermazione del cane come individuo e a migliorare il suo “status” nella convivenza in famiglia, allora ben vengano i nomi, soprattutto se brevi e originali e che soprattutto rispecchino la personalità del cane.

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