La confisca dei cani in Corea del Nord: notizia vera?

La notizia secondo cui il governo nordcoreano ha ordinato la confisca dei cani da compagnia in modo che possano diventare cibo per sfamare una parte della popolazione è stata ripresa anche dalla stampa nazionale. Ma è vero o si tratta di una fake news?

La notizia sembra riconducibile ad organi di stampa della Corea del Sud, che avrebbero rilanciato alcune dichiarazioni del presidente sudcoreano Chosun Ilbo. Secondo queste fonti, Kim Jong-Un avrebbe ordinato ai proprietari di cani di consegnarli in modo che possano essere macellati e destinati a nutrire i nordcoreani delle zone colpite da una carenza di cibo a causa dell’inondazione delle risaie dovuta alle forti piogge. Ma perchè sarebbero stati presi di mira i cani? Perchè, secondo la fonte sudcoreana, la proprietà di animali domestici per il regime di Kim Jong-Un sarebbe un sottoprodotto dell'”ideologia borghese” e possedere un animale da compagnia un lusso di cui in Nord Corea possono godere solo persone privilegiate.

Spunti di riflessione per comprendere meglio la veridicità della notizia vengono da alcune fonti internazionali, che, come prima osservazione, fanno notare la mancanza di riscontri ufficiali. Non solo, ma se la notizia fosse vera, vorrebbe dire che gli ordini di Kim Jong-Un sulla confisca dei cani domestici sono legati o a una condizione economica del paese davvero disperata oppure a un radicale cambio d’opinione del dittatore, che nel gennaio di due anni fa aveva donato ben 30 cani da compagnia allo zoo centrale di Pyongyang, dove la sezione dedicata ai cani è un’attrazione popolare.

C’è anche da ricordare – e la fa bene il giornale online MSN – che il “Dangogi”, zuppa piccante a base di carne di cane, è un piatto estivo storicamente popolare sia in Corea del Nord che in Corea del Sud. Ma mentre non è dato sapere come vadano i consumi in Corea del Nord – data la mancanza di statistiche pubbliche – nella Corea del Sud un rapporto dell’Associated Press del 2018 quantificava in 2 milioni di esemplari i cani macellati ogni anno: sembra però che questa (“disgustosa”, ndr) prelibatezza stia diventando sempre meno popolare in Sud Corea e, perciò, potrebbe essere plausibile che anche questa notizia sulle confische dei cani sia riconducibile alla guerra di propaganda in atto tra le due Coree . Del resto, i precedenti a sfondo “canino” non mancano: nel 2016, ad esempio, scandalizzò il mondo intero la notizia secondo cui Kim Jong-Un avrebbe lanciato una campagna martellante a favore del consumo di carne di cane sempre – guarda caso – per rispondere alla richiesta di cibo da parte della popolazione.

Una sola cosa è certa: per entrambe le Coree – e non solo per quella del Nord – il cambiamento dei costumi alimentari e la fine delle stragi di cani è ancora lontano! E nelle stesse condizioni di “inciviltà” – peraltro troppo simili a quelle che l’occidente vive con i propri allevamenti intensivi- si trova una parte consistente del mondo: infatti, si mangiano i cani in Vietnam, Thailandia, Cambogia, Laos, Birmania e Indonesia, nelle Filippine (dove il consumo è consentito solo in circostanze eccezionali) e a Taiwan (dove è stato proibito il consumo ma non gli allevamenti per il mercato cinese), in alcuni atolli della Polinesia, nel Nagaland in India e naturalmente in Cina! Kim Jong-Un è davvero in buona compagnia!

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