Ucraina: La bontà che resiste

Stiamo assistendo quotidianamente all’infuriare del conflitto in Ucraina, ai bombardamenti, alle persone in fuga. La guerra è una catastrofe, ogni volta che scoppia, qualsiasi parte del mondo arrivi a colpire non sarà più la stessa. Porta con sé dolore, terrore, angoscia, disperazione e sembra di non poter fare nulla di fronte a tanto immenso potere di distruzione. E il pensiero corre a chi, come noi, è una persona comune, normale che da un giorno all’altro si è ritrovata a dover lasciare la sua vita in un paese dove non si vive più, ma si muore. Abbiamo visto le immagini commoventi dei profughi, donne e uomini, bambini e anziani, affetti che si sono mossi insieme quando è stato possibile, talvolta accompagnati dagli animali domestici, presenze vive e quiete che le famiglie non hanno voluto abbandonare, nonostante tutto.

Fra le pieghe degli orrori di ogni guerra, si può trovare un germoglio di speranza a ben guardare e l’amore degli sfollati ucraini verso i loro amici animali ne è una delle dimostrazioni. Anche noi vogliamo raccontarvi qualche storia a lieto fine che qua e là costellano questa atroce situazione. L’attualità preme verso la devastazione ma già ci hanno raggiunto notizie illuminate di ottimismo. Come quella di Daryna Savig – riportata dal Mirror e da La Stampa –, una giovane donna che ha trovato rifugio dalle bombe nel seminterrato del suo condominio a Kharkiv e lì ha incontrato Marcel, un cagnolino di razza Spitz grazie al quale è riuscita a superare i setti giorni di buio, freddo e sofferenza durante i quali è rimasta nascosta. Marcel le ha tenuto compagnia facendole riguadagnare la calma con il suo coraggio. L’incontro fra Daryna e Marcel è stato felice per entrambi anche perchè la ragazza ha deciso di portare con sé in Polonia il suo “eroe”, che era stato lasciato solo a Kharkiv.

Una notizia buona tra le tante tragiche, alla quale fa eco quella della “dog sitter di guerra”, una donna sconosciuta che è stata immortalata insieme a una decina di cani – alcuni dei quali persino disabili, sorretti da carrellini – su una strada di Irpin, probabilmente con l’intento di portarli in salvo. Un’immagine simbolo di altruismo diventata virale grazie a Twitter. Sono episodi magari minimi ma che aprono spiragli di fiducia in questo buio. Noi di Apaca cercheremo di narrarvi ancora vicende così, testimonianze semplici di persone e di cani che si fanno speciali contro l’odio e la desolazione. Nell’attesa che presto tutto questo possa finire.

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