Il protocollo caldo dell’Ulss Dolomiti sembra scritto per i cani…

Dal 1° giugno,  l’ULSS 1 Dolomiti ha adottato il nuovo protocollo per la prevenzione delle patologie da elevate temperature nella popolazione umana. Oltre a un numero verde (800 462 340) e a  un bollettino quotidiano dell’ARPAV sullo stato climatico delle quattro aree individuate (montana, pedemontana, continentale e costiera) – integrato con le previsioni del tempo e con il monitoraggio dell’ozono, dell’indice di disagio fisico e della qualità dell’aria -, il protocollo contiene una serie di consigli per prevenire gli effetti del caldo sulle persone.

È, dunque, possibile ridurre o prevenire le condizioni di disagio o malessere fisico a causa del caldo nei giorni più afosi dell’estate seguendo alcuni suggerimenti utili:
– evitare di uscire nelle ore calde della giornata (tra le ore 12 e le 17)
– cercare di rendere il più fresco possibile l’ambiente in cui si vive
– bere molto, evitare le bibite gasate, zuccherate, o troppo fredde
– limitare i caffè e le bevande alcoliche che aumentano la sudorazione e la sensazione di caldo.
– preferire pasti leggeri, facili da digerire
– vestirsi con indumenti leggeri di colore chiaro, di fibre naturali come cotone e lino; usare un copricapo quando si esce, soprattutto nelle ore con il sole più alto.
– non interrompere o modificare mai di propria iniziativa senza aver consultato il proprio medico una cura che si sta seguendo.
– se possibile adottare l’abitudine di fare frequenti docce non calde senza asciugarsi.
– non fare attività fisica nelle ore calde.
– non sostare al sole;
– in caso di particolare disagio recarsi presso strutture climatizzate.

L’Ulss Dolomiti ricorda anche che la patologia da calore si manifesta inizialmente con facile affaticabilità, mancanza d’appetito, insonnia, capogiri o svenimenti nella stazione eretta, crampi muscolari, palpitazioni, ma, in caso di aggravamento, comparirà invece un aumento della temperatura corporea, uno stato di agitazione confusionale, deterioramento della coscienza, mancanza di respiro e in taluni casi, anche nausea-vomito. In questi casi vanno aggiunti alle norme di prevenzione i seguenti provvedimenti, in attesa del necessario intervento medico: tenere la persona in luogo fresco, ombroso e possibilmente ventilato; eseguire, per ridurre gradualmente la temperatura, spugnature con acqua fresca sui polsi, fronte, collo e inguine; integrare i liquidi persi dando da bere acqua; raffreddare la cute con dell’acqua o avvolgendo la persona colpita con un panno fresco bagnato.

Ad eccezione di qualche consiglio “troppo umano” (come quello di vestirsi con indumenti leggeri di colore chiaro, di fibre naturali come cotone e lino; usare un copricapo quando si esce, soprattutto nelle ore con il sole più alto) o dell’assenza di qualche consiglio “tipicamente canino” (come quello di non lasciarlo chiuso in macchina o in un luogo dove non può ripararsi dal sole), tutto il resto sembra scritto specificatamente…per i cani, compresa la descrizione dei sintomi della patologia da calore e delle azioni di primo intervento (medico o veterinario che sia)! Un’altra conferma – se ce ne fosse ancora bisogno – di quanto siamo uguali, noi e loro!

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