L’obiettivo è convivere in armonia
Entro breve tempo dall’arrivo in casa, oltre all’iscrizione dell’animale all’Anagrafe canina, è opportuno individuare un veterinario di fiducia, perchè:
– il cane va periodicamente sottoposto a vaccinazioni contro il cimurro, l’epatite virale e la parvovirosi ( le cd. “core vaccines” ossia vaccinazioni essenziali), malattie gravissime che portano quasi sempre al decesso. Il veterinario potrà dare ogni informazione anche su altre vaccinazioni e profilassi, come quelle contro la leptospirosi, la rabbia (spesso obbligatoria per recarsi all’estero o in un alcune aree del Paese), la borreliosi di Lyme (provocata dalle zecche e trasmissibile anche all’uomo) o la filariosi. Per i vaccini cd. “core” la durata dell’immunità può essere davvero lunga: infatti, esistono in commercio prodotti che permettono di ripetere la vaccinazione ogni 3 anni;
– il cane è soggetto a parassiti interni (vermi intestinali) ed esterni (pidocchi, zecche, pulci e acari). La sverminazione è una profilassi che andrebbe ripetuta due volte all’anno, ma se si nota dimagrimento, inappetenza, vomito, eccessivo appetito o presenza di vermi nelle feci, il cane va portato con urgenza dal veterinario. Invece, nel caso di pidocchi, zecche, pulci e acari, è necessario eliminare al più presto il parassita. La soluzione migliore è comunque tentare di prevenire l’infestazione con applicazione di prodotti antiparassitari anche sui giacigli e sulle cucce.
Cani e bambini non devono mai essere lasciati soli e il bambino deve essere educato al rapporto con gli animali.
E’ molto importante che tutti i membri della famiglia imparino, al più presto, a riconoscere il significato dei sistemi comunicativi del cane e sforzandosi di mettersi nei suoi panni.
Per il cane la solitudine non è una condizione naturale. Il cane va abituato gradualmente a rimanere da solo per dei periodi ragionevoli: alla fine, un cucciolo potrà rimanere da solo al massimo per 3-4 ore di seguito durante il giorno, mentre un cane adulto accetterà anche un periodo di 6-7 ore. Oltre questi limiti, la solitudine sarà causa di sofferenza.
Approfondimento: Linee guida per la vaccinazione del cane (e del gatto)
Per ottenere informazioni su un cane è possibile consultare: Anagrafe nazionale degli Animali d’Affezione oppure Anagrafe canina regione Veneto
Non basta una cuccia
Se il cane è tenuto all’aperto, deve disporre di una zona d’ombra e di un riparo. La cuccia deve essere ben isolata, sollevata dal suolo e collocata in un luogo privo di correnti o di eccessivo calore. La legge della Regione Veneto n.17 del 19.6.2014 vieta l’utilizzo della catena e di qualunque altro strumento di contenzione similare. Se il cane è tenuto in un box, oltre a quanto richiesto per la detenzione all’aperto, è necessario che la recinzione sia di altezza adeguata (almeno 220 cm se il cane è di grossa taglia) e fissata al fondo per impedire fughe; la trama del materiale con cui è costruita la recinzione non deve permettere la fuoriuscita del muso; la porta di ingresso deve avere l’apertura preferibilmente rivolta verso l’interno del box, che deve essere costruito con materiale facilmente lavabile e disinfettabile.
Se il cane è tenuto all’interno della casa, la cuccia (cestino, brandina, ecc.) va messa in un angolo dove non dia fastidio, lontano dalle correnti d’aria e da stufe, caloriferi o caminetti, ma da dove il cane possa stare al corrente di quello che succede.
La cuccia e il giaciglio vanno mantenuti puliti e periodicamente trattati con antiparassitari.
Il cane deve avere sempre a disposizione una ciotola d’acqua fresca e pulita (l’acqua deve essere particolarmente abbondante se il cane viene alimentato con mangime secco).
Soprattutto se il nostro amico è ancora cucciolo, non lasciate mai in giro prodotti tossici o nocivi, detersivi, topicidi, diserbanti e concimi. Attenzione anche ai cavi elettrici, alle pentole sui fornelli e a molte piante ornamentali!
Alimentazione e salute, binomio inscindibile
Al cane servono: carboidrati, proteine, grassi, vitamine, minerali e acqua in giuste proporzioni.
La dieta casalinga può essere rappresentata da carne, pesce, uova, latte, riso, cereali, verdure, ecc. In ogni caso, una dieta di questo tipo non può essere mai costituita esclusivamente dai resti della tavola.
Esistono anche diete molto orientate, come la Barf o la vegetariana e la vegana.
I cani amano rosicchiare le ossa, ma spesso pagano duramente questo capriccio. Sono da evitare assolutamente le ossa di pollo, di coniglio, di maiale, di volatili (salvo che non siano state macinate, come nella dieta Barf), perchè tendono a scheggiarsi, causando gravi danni all’apparato gastro-intestinale (perforazioni, occlusioni). Anche altri tipi di ossa possono nuocere, provocando vomito o diarrea o masse intestinali responsabili di costipazione e occlusioni intestinali.
I cibi industriali (alimenti umidi, come le scatolette di carne e secchi, come il mangime) offrono il vantaggio di essere già pronti e di contenere nelle giuste dosi tutte le sostanze e i nutrienti di cui il cane ha bisogno. Attenzione, però a usare prodotti di qualità.
Quando si passa da una dieta casalinga a prodotti industriali o viceversa o anche semplicemente da un mangime all’altro, è necessario farlo con gradualità per evitare al nostro amico problemi intestinali.
Attenzione, infine, a molte sostanze e alimenti che si trovano facilmente in casa e sulle nostre tavole e che possono essere nocive o addirittura tossiche per il cane.
Il veterinario potrà dare ogni utile consiglio per una dieta corretta.
Osservare il cane può salvargli la vita
Il rifiuto totale del cibo per più di 24 ore è sintomo che qualcosa di serio sta succedendo.
Muco nelle feci e tracce di sangue sono segni che il cane non sta affatto bene.
Un pancione e allo stesso tempo sintomi di debolezza generale indicano che qualcosa non va.
Lo zoppicare o il leccarsi ad una zampa sono segnali di qualcosa di doloroso agli arti.
Eritemi, croste o lesioni alopeciche possono essere il sintomo di malattie infettive anche gravi.
La mancanza di interesse è un altro sintomo di indisposizione o malattia.
Vomito, eccessiva secrezione salivare, irrequietezza e difficoltà a respirare possono essere sintomi della torsione dello stomaco, una patologia gravissima che richiede l’immediato intervento del veterinario.
Anche il nascondersi in luoghi bui può essere un chiaro segnale che il cane è ammalato.
Una qualsiasi secrezione dagli occhi o dal naso o dall’orecchio va fatta controllare.
In ogni caso, non tentare mai di curare il cane da soli: va portato tempestivamente dal veterinario.
Il cane è un animale sociale, come noi
L’accompagnatore deve essere munito di paletta per la raccolta degli escrementi (possono bastare anche semplici sacchetti per congelare i cibi che consentono di raccogliere gli escrementi, di essere quindi rovesciati su se stessi e, alla fine, di essere chiusi e depositati nei cassonetti).
Contravvenire a queste regole di comportamento fa incorrere il proprietario in sanzioni pecuniarie e lo espone al risarcimento degli eventuali danni provocati.
Il cane è un animale sociale e, prestando le dovute attenzioni, è essenziale farlo incontrare anche con altri suoi simili. Le interazioni tra cani sono fondamentali sia nel cucciolo che nel cane adulto: un’aggressività manifestata verso tutti i tipi di cane è un serio problema comportamentale, che va risolto con l’aiuto di un professionista.
Se si notano comportamenti problematici, è fondamentale rivolgersi esclusivamente ad educatori e centri riconosciuti e qualificati.
E’, poi, necessario stipulare una polizza assicurativa per i danni che il cane può provocare a terzi (responsabilità civile).
Se si decide di portare il cane in auto, bisogna sistemarlo preferibilmente in un trasportino, che è il sistema di trasporto più sicuro per l’animale. Bisogna avere sempre in auto dell’acqua da poter somministrare al cane. E’, poi, necessario ricordarsi di effettuare ogni tanto una sosta affinchè il cane possa fare i propri bisogni.
Soprattutto d’estate, non si deve mai lasciare il cane nell’auto in sosta, anche se con i finestrini un po’ aperti: il rischio è che il nostro Amico incorra nel temibile colpo di calore, un evento che può portare alla morte dell’animale.
La benevolenza non basta
La valutazione del benessere non può basarsi su principi antropomorfi, cioè sulla tendenza ad attribuire a specie diverse dalla nostra percezioni e sensazioni umane.
Infatti, ogni specie ha caratteristiche proprie sia dal punto di vista anatomico e funzionale, che da quello etologico; rappresentato, quest’ultimo, dall’etogramma cioè da tutti i moduli comportamentali tipici della specie.
A questo proposito sono stati proposti diversi schemi di valutazione. E’ di scuola anglosassone, ad esempio, la definizione dei cinque* basilari principi di libertà che devono essere soddisfatti per garantire il benessere psico-fisico dell’animale:
Gli animali hanno il diritto di essere protetti da eventi e stimoli che provocano emozioni negative: la paura e lo stress ripetuti comportano all’animale una situazione incompatibile con la salute e con il benessere. Nell’educazione del cane, ad esempio, è fondamentale che venga raggiunto lo scopo finale senza suscitare atteggiamenti di paura da parte dell’animale.
Manipolare in modo non corretto i cani o traumatizzarli, esporli a rumori eccessivi o privarli di contatti sociali, visivi e uditivi sono comportamenti che integrano la violazione di questa libertà.
Potrà essere una sofferenza fisica data da maltrattamenti (sarà, quindi, in diretta relazione con la compromissione della libertà dalla paura) oppure indiretta, dovuta, ad esempio, a malattie non curate. La valutazione del dolore negli animali non può essere superficiale né basarsi sulla diversità di manifestazione dello stato di sofferenza rispetto all’uomo. Ignorare o sottovalutare il dolore percepito dall’animale, oltre ad essere una grave omissione, può determinare rischi per l’incolumità di persone ed altri animali, la mancata diagnosi di patologie può diffondere malattie infettive con le ovvie conseguenze.
E’ dolore anche l’angoscia: una sofferenza di natura psichica, che può derivare, ad esempio, dalla impossibilità, in caso di paura , di esprimere i comportamenti di fuga o di attacco.
A questa libertà vanno anche ricondotti i concetti di terapia, di accanimento terapeutico e di eutanasia. L’eutanasia deve essere sempre eseguita nel rispetto delle buone pratiche, preceduta da anestesia profonda in modo da evitare ogni tipo di stress all’animale.
Privare i cani delle cure veterinarie viola questa libertà.
Fornire una dieta di scarsa qualità o inadeguata viola questa libertà, al cui rispetto fa riferimento anche il dovere per il detentore di custodire e impedire la fuga dell’animale.
Occorre, dunque, che il cane sia protetto da condizioni climatiche avverse, ma anche che il detentore curi la pulizia e l’igiene dei box e di tutti i locali a disposizione degli animali.
Utilizzare ambienti pericolosi o materiali di recupero per la costruzione di box e recinti, così come negare ripari e cucce ben coibentati viola questa libertà.
Una delle necessità fisiologiche importanti da rispettare per quanto riguarda l’ambiente è la possibilità di muoversi liberamente: la costrizione fisica data da uno spazio angusto o da una catena fissa può portare a reazioni aggressive imprevedibili e del tutto ingiustificate (all’apparenza).
Il bisogno primario di movimento si può esprimere con la semplice deambulazione ma anche con la possibilità di effettuare salti e corse.
Tutti riconoscono, comunque, l’importanza delle libertà di espressione fondamentali: quelle essenziali di movimento (alzarsi, coricarsi, girarsi, provvedere alla cura del corpo), quelle di riposo e quelle di contatto con animali della stessa o di diversa specie.
L’aspetto etologico, comunque, viene considerato sempre più importante nella valutazione del benessere di un animale: ad esempio, per i soggetti di specie gregarie come il cane, l’essere lasciati in totale solitudine per tempi prolungati rappresenta sicuramente uno stato di sofferenza, riconosciuto come tale, ad esempio, dalla legislazione svizzera.
Esempi importanti di libera espressione etologica sono forniti dal gioco e dal sonno. Il gioco è una manifestazione tipica degli animali giovani, è strumento di conoscenza dell’ambiente, nonché prova generale per ciò che saranno gli atteggiamenti in età adulta; in condizioni di malessere fisico o psichico tale espressione tende a diminuire o scomparire. Negli adulti – e addirittura anche negli animali anziani- l’importanza del gioco permane, anche se il significato cambia leggermente: infatti, non è più apprendimento, ma bensì espressione di sentimenti positivi quali gioia, spensieratezza e di benessere psichico e sociale.
Analogamente il sonno ci dà notizie sullo stato di benessere del cane: la ricerca di posti isolati e bui per il riposo, nonché la dilatazione in senso temporale del sonno sono indicatori di uno stato di malessere psico- fisico.
E’ espressione di uno stato di benessere anche un appetito sano nella quantità come nella qualità. Viceversa, l’ingestione di sostanze inorganiche o comunque anomale per la specie denota un turbamento mentale o un problema clinico, così come una richiesta di cibo esagerata può avere la stessa duplice genesi.
Anche gli atti di defecazione e urinazione compiuti in luoghi impropri, ad esempio nell’acqua di abbeverata o nei luoghi di riposo, può essere un segnale di disagio.
La percezione da parte dell’animale di un ambiente inadeguato determina, spessissimo, una risposta che si traduce in un’alterazione del comportamento, come l’apatia, la reazione di immobilità, il raspamento continuo su recinzione e suolo, la manifestazione contemporanea di atteggiamenti di sottomissione ed aggressività (l’animale non sa come reagire per sottrarsi alla causa di stress), i movimenti di andirivieni ripetuti, la toelettatura e i grattamenti ripetuti e prolungati, l’iperaggressività, l’eccitazione, le stereotipie.
* Le cinque libertà sono elencate nel Brambell Report del 1965, che faceva riferimento agli animali allevati e da reddito, ma contiene principi generali assolutamente estendibili a tutti gli animali detenuti dall’uomo. Con una precisazione: mentre nel Brambell Report prevaleva un approccio di tipo protezionistico tradizionale (tutelare un essere indifeso, percepito come inferiore rispetto all’uomo), oggi gli animali sono considerati esseri senzienti (ossia consapevoli del corpo e quindi del dolore, della sensorialità e degli stati emozionali) e i loro diritti non sono legati solo ad una vita non sofferente, ma anche all’offrire ad ogni individuo la possibilità di far crescere le caratteristiche proprie della specie a cui appartiene o comunque intrinseche alla sua singolarità.
Bibliografia:
-Regione Piemonte, Benessere animale e prevenzione del randagismo”, manuale per operatori di canile
-Le cinque libertà, a cura di Guerino Lombardi in rivista “30 giorni”, agosto 2010
“Se un cane non viene da te dopo averti guardato in faccia, dovresti andare a casa e fare un esame di coscienza”
(Thomas Woodrow Wilson – politico statunitense)