I veleni più comuni usati nella preparazione delle esche e dei bocconi sono la stricnina, il metaldeide (veleno per lumache), i diserbanti e i veleni contro i topi. La sintomatologia varia a seconda delle sostanze ingerite:
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la stricnina (polvere biancastra), essendo un veleno neurotropo, agisce direttamente sul sistema nervoso centrale e di conseguenza sulla muscolatura, provocando irrigidimento degli arti, incapacità a mantenere la stazione quadrupedale, schiena incurvata, orecchie erette, rime labiali contratte all’indietro, pupille dilatate, cianosi delle mucose, crisi convulsive. Il decesso avviene per anossia, causata dallo spasmo dei muscoli respiratori: durante l’agonia, l’animale rimane cosciente. L’effetto è pressochè immediato e i sintomi compaiono dai 30 minuti alle 2 ore dopo l’ingestione
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il topicida (granuli blu, rossi o fucsia oppure in cialda nera o in bustine contenenti liquido blu), in quanto veleno emorragiparo, provoca fenomeni emorragici che, se soltanto interni, danno pallore delle mucose, respirazione difficoltosa, stato di grave prostrazione con petecchie o emorragie nasali. La comparsa dei sintomi avviene dopo qualche giorno dall’ingestione
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il metaldeide, principale componente di molluschicidi e lumachicidi (colore azzurro-blu-verde) provoca tachicardia, scialorrea, dolori muscolari, convulsioni e insufficienza respiratoria
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il fungicida, l’acaricida e l’insetticida (in genere incolori o bianco-giallastri) agiscono non solo per ingestione ma anche per inalazione. I sintomi iniziano 15-60 minuti dopo l’ingestione (se si tratta di fosforici liposolubili l’insorgenza può essere ritardata) e consistono in: scialorrea, bradicardia, tremori, ansia, agitazione, convulsioni. La morte sopraggiunge per ipossia e paralisi respiratoria
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glicole etilenico) presente nei comuni liquidi antigelo, nei solventi, negli antiruggine e anche in soluzioni per pellicole, ingerito anche in dosi minime (un paio di cucchiaini) provoca il blocco delle funzioni renali e poi la morte. I segni di intossicazione compaiono già nei primi 30 minuti: alterazioni del comportamento per cui l’animale può sembrare “ubriaco”, tremori e maggiore produzione di urina. Dopo un apparente miglioramento, a distanza di qualche giorno compare il blocco renale
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il cianuro agisce anche solo per inalazione e paralizza gli organi respiratori, provocando danni irreversibili al sistema nervoso centrale.
Guarda un video dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie