E’ una pratica che può essere eseguita esclusivamente presso un centro di cremazione autorizzato.
Esistono due tipi di cremazione: quella collettiva e quella singola. La cremazione collettiva, a fronte di un minor costo, ha l’enorme svantaggio di non poter diversificare le ceneri. Per accedere alla cremazione collettiva è necessario rivolgersi al Servizio veterinario della USL per verificare la disponibilità del servizio di raccolta e stoccaggio delle spoglie ed il successivo invio alla struttura di incenerimento. Chi intende procedere, invece, alla cremazione singola deve rivolgersi direttamente ai centri privati che gestiscono gli impianti di incenerimento.
Per quanto riguarda il trasporto delle spoglie da parte dei privati, va detto che non c’è alcuna particolare disposizione igienico-sanitaria alla quale attenersi: oltre all’utilizzo di un apposito sacco porta salma monouso, l’unico obbligo -sancito dal Regolamento CE n.1774/2002 – è l’esibizione di un certificato redatto dal veterinario che ha effettuato l’eutanasia o curato la malattia del cane, attestante l’esclusione di qualsiasi pericolo di malattia infettiva o infestazione trasmissibile a uomini o animali. Copia di tale certificato deve essere conservata per almeno 2 anni.
Alcune aziende che si occupano di cremazione di animali d’affezione o gestiscono cimiteri per animali propongono anche delle soluzioni web, con cimiteri virtuali costruiti su portali e piattaforme che ospitano delle vere e proprie “identità funebri digitali” con profili, foto, video e post del cane o del gatto.
Servizi di cremazione per gli animali sono sempre più frequentemente offerti anche da imprese di onoranze funebri per esseri umani: alcune di queste sono addirittura affiliate ad aziende di franchising.