Il cane che ha morso

In caso di morsicatura di una persona o di un animale, il Servizio Veterinario dell’Azienda Ulss può essere attivato indifferentemente dal Pronto soccorso, dal medico di base, dal veterinario libero professionista, dalle forze dell’ordine, dal comune o anche dal privato. Il Servizio è tenuto a sottoporre a controllo sanitario l’animale morsicatore (e, se ha morso un altro animale, anche quello morsicato) per valutare e certificare il suo stato di salute primariamente ai fini della prevenzione antirabbica: a tal fine, l’animale viene isolato e tenuto in osservazione nei 10 giorni successivi alla data del morso, con detenzione che può essere coattiva presso il canile sanitario o fiduciaria presso il domicilio del proprietario, previa autorizzazione e alle condizioni imposte dal Veterinario Ufficiale (ad es., non vaccinare il cane morsicatore, non praticargli terapie, non spostarlo, segnalare ogni variazione del carattere).

La normativa assegna al Veterinario Ufficiale il compito di effettuare una valutazione della pericolosità del cane e di pervenire – con l’utilizzo di due schede e un albero decisionale- alla determinazione del grado di rischio.

Alla scadenza del periodo di osservazione, il Servizio Veterinario provvede ad effettuare una seconda visita dell’animale per sancire la chiusura del periodo di osservazione prescritto.

Per approfondire- Morsicature canine e gradi di rischio
Il problema delle morsicature canine è un tema delicato e complesso, al quale sono legati concetti come la“pericolosità”e l’“aggressività non controllata” che il legislatore, nell’intento di tutelare l’incolumità pubblica, ha utilizzato per formulare liste controverse di cani ad attitudine mordace o comunque temibili, liste oggi fortunatamente scomparse e sostituite dal riferimento alla nozione generica di cane impegnativo che, peraltro, è fonte di grande incertezza.
I gradi di rischio sono quattro:
Grado 0 – l’esito del sopralluogo è favorevole e il cane non viene considerato pericoloso
Grado 1 – l’esito del sopralluogo è sfavorevole e il grado di rischio richiede “Attenzione”. Viene, perciò, prescritto: l’obbligo di condurre il cane sempre con la museruola e il guinzaglio nelle aree pubbliche o aperte al pubblico; l’obbligo di non lasciare il cane incustodito alla presenza di estranei e/o di bambini; l’obbligo di applicare eventuali specifiche prescrizioni per la messa in sicurezza di giardini o recinti dove è detenuto l’animale. Viene consigliata la stipulazione di una polizza assicurativa
Grado 2 – l’esito del sopralluogo è sfavorevole e il grado di rischio “Serio”. Viene, perciò, prescritto: l’obbligo di condurre il cane sempre con la museruola e il guinzaglio nelle aree pubbliche o aperte al pubblico; l’obbligo di non lasciare il cane incustodito alla presenza di estranei e/o di bambini; l’obbligo di applicare eventuali specifiche prescrizioni per la messa in sicurezza di giardini o recinti dove è detenuto l’animale; l’obbligo (sancito da ordinanza del Sindaco) per il proprietario di seguire un percorso formativo con rilascio del patentino ai sensi dell’art.1, comma 4 dell’Ordinanza Ministeriale 2 marzo 2009 (chi non rispetta l’ordine di conseguire il patentino obbligatorio è soggetto alla pena dell’ammenda fino a euro 206,00 ex art 650 c.p). Può essere consigliato anche un percorso di rieducazione del cane, a spese del proprietario, con relazione finale dei risultati ottenuti da parte del Veterinario comportamentalista incaricato. Viene, infine, consigliata la stipulazione di una polizza assicurativa
Grado 3 – l’esito del sopralluogo è sfavorevole e il grado di rischio “Problematico”. Viene, perciò, prescritto: l’obbligo (sancito da ordinanza del Sindaco) di condurre il cane sempre con la museruola e il guinzaglio nelle aree pubbliche o aperte al pubblico; l’obbligo di non lasciare il cane incustodito alla presenza di estranei e/o di bambini; l’obbligo di applicare eventuali specifiche prescrizioni per la messa in sicurezza di giardini o recinti dove è detenuto l’animale; l’obbligo (sancito da ordinanza del Sindaco) per il proprietario di seguire, a proprie spese, un percorso formativo con rilascio del patentino ai sensi dell’art.1, comma 4 dell’Ordinanza Ministeriale 2 marzo 2009 (chi non rispetta l’ordine di conseguire il patentino obbligatorio è soggetto alla pena dell’ammenda fino a euro 206,00 ex art 650 c.p); l’obbligo (sancito da ordinanza del Sindaco) di un percorso di rieducazione del cane, a spese del proprietario, con relazione finale dei risultati ottenuti da parte del Veterinario comportamentalista incaricato; l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa. E’ possibile l’eutanasia coatta ai sensi del dpr n.320/1954 per motivi (che dovrebbero essere sempre eccezionali) di comprovata pericolosità.

Al Servizio Veterinario dell’Azienda USL è anche affidata la tenuta di un registro nel quale vengono annotati i cani identificati come a rischio potenziale. Direttamente o per il tramite della polizia municipale, il Servizio provvede anche a verificare l’insussistenza a carico del proprietario delle condizioni ostative al possesso di cani aggressivi (delinquenza abituale o per tendenza, condanne anche non definitive per delitti non colposi contro la persona o contro il patrimonio; misure di interdizione personale, condanne relative a reati di abbandono e maltrattamento di animali o di utilizzo in combattimenti).

Avverso le ordinanze del Sindaco e gli altri atti amministrativi definitivi è ammesso ricorso al TAR ai sensi della Legge 6 dicembre 1971 n. 1034, oppure, in alternativa e nei casi previsti dal D.P.R. 24/11/1971, n°1199, ricorso al Presidente della Repubblica.
Le schede di valutazione dell’evento di morsicatura
Il percorso formativo

L’aggressività “è uno stato interno o motivazionale che influenza la predisposizione di un animale ad aggredire. Come è noto in campo umano, l’aggressività non sempre sfocia in comportamenti aggressivi e quindi è bene tener distinto questo termine da quello di aggressione.” (D.Mainardi, Dizionario di Etologia). L’aggressività è, perciò, un istinto etologicamente previsto: un cane che manifesta aggressività non è, dunque, necessariamente pericoloso e per definirne il livello di pericolosità serve almeno rispettare un corretto approccio semiologico (R.Colangeli): a) definire il tipo di aggressione (predatoria, gerarchica, da irritazione, territoriale, da paura); b) verificare l’integrità della sequenza aggressiva; c) mettere in evidenza il livello del controllo del morso.

Le informazioni contenute nelle schede della guida “Che fare se…” di www.associazioneapaca.eu sono ideate per integrare e non sostituire le indicazioni fornite dal veterinario di fiducia

“Quando capiremo, a fatti e non a parole, che le scelte esercitate contro gli animali sono anche scelte contro di noi?”
(Danilo Mainardi – etologo, ecologo, divulgatore scientifico)

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