Finalmente sarà possibile curare gli animali con farmaci umani

L’avevamo anticipato a dicembre dell’anno scorso quando la V Commissione Bilancio della Camera aveva approvato – in sede referente- un emendamento alla manovra finanziaria che incaricava il Ministero della Salute a definire “i casi in cui il veterinario può prescrivere per la cura dell’animale, non destinato alla produzione di alimenti, un medicinale per uso umano“. Aprile è arrivato e ieri il Ministro della Salute ha firmato il decreto attuativo che rende possibile curare gli animali domestici anche con farmaci “ad uso umano”. A beneficiarne saranno circa il 40 per cento delle famiglie italiane che potranno risparmiare fino al 90 per cento per alcune patologie animali.

Il provvedimento adottato prevede che il veterinario possa prescrivere medicinali per uso umano per la cura degli animali domestici “a condizione che tale medicinale contenga il medesimo principio attivo del medicinale veterinario”. LAV ha fatto qualche calcolo in proposito e i risparmi potranno essere anche consistenti: “e il cane o il gatto avranno la gastrite si potranno risparmiare 20 euro per ogni confezione – sottolinea LAV – mentre per una patologia cronica come la cardiopatia si potranno risparmiare 334 euro all’anno (per un cane di 20 kg) e ben 524 euro se ha bisogno anche del diuretico. Per i il cane con epilessia idiopatica si potranno risparmiare in media 135 euro all’anno. E se il gatto di 5 kg soffre di ipertiroidismo, il risparmio annuo sarà di 138 euro”.

È dal 2006 che associazioni animaliste, parlamentari, consiglieri regionali e comunali di diverso orientamento politico hanno sostenuto questo obbiettivo, denunciando prezzi troppo elevati dei farmaci veterinari che spesso sono la causa dell’abbandono degli animali. Apaca si è particolarmente attivata a partire dall’agosto del 2016, prima denunciando i prezzi da speculazione e chiedendo anche dei parlamentari locali che si sono ben guardati dal rispondere, poi seguendo l’iter di un paio di disegni di legge e sollecitando l’intervento anche dei nuovi parlamentari che nel frattempo i bellunesi avevano eletto (e che sono rimasti indifferenti tanto quanto gli altri!).

Siamo, perciò, particolarmente contenti che il Ministro della Salute sia intervenuto nei tempi previsti e che, uscendo dalla logica speculativa del mercato del farmaco, un passo avanti sia stato compiuto nel garantire agli animali da compagnia il diritto alla salute e alle cure.

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