In bocca al Lupo

Dieci domande (e dieci risposte)

Il lupo italiano è una sottospecie diversa dai lupi grigi europei, quindi unica ed endemica della penisola italiana. L’ultima stima ufficiale (ISPRA) parla di una presenza del lupo in Italia compresa tra i 1.269 e i 1.800 individui: 180-200 si aggirerebbero sulle Alpi (ossia 1,5 esemplari ogni 100 chilometri quadrati) e i restanti soprattutto nelle montagne centro-settentrionali dell’Appennino. Alla fine del 2020, un gruppo di lavoro formato da associazioni e soggetti privati ha stimato il numero dei lupi presenti nelle Alpi orientali in almeno 80 esemplari (per un massimo di 110): numeri, dunque, ancora molto contenuti che rendono scorretti e ingiustificati gli allarmi sulla presunta “invasione” dei territori alpini e prealpini.

All’inizio del 2018, in provincia è stata monitorata una ventina di esemplari suddivisi in tre branchi (diventati 8 nel 2022): il primo, con 8 animali di cui 6 cuccioli, nella zona della dorsale che va dal Col Visentin al San Boldo; il secondo, con 5 lupi di cui tre cuccioli, nella zona del Monte Grappa e l’ultimo, con 7 lupi e un’ampia cucciolata, nella zona compresa tra Livinallongo e la Val di Fassa. Per qualche tempo, in Cansiglio sono stati rilevati solo esemplari in transito, ma nel 2022 è stato censito un branco di una decina di esemplari.

10 domande (e risposte) per liberarsi dai luoghi comuni
1. È vero che i Lupi attaccano l’uomo?
FALSO! Il lupo è un predatore carnivoro opportunista e intelligente, che non riconosce l’uomo come possibile preda, ma lo identifica come una minaccia da cui allontanarsi il più rapidamente possibile. In una situazione di abbondanza di prede in natura, e nel contesto ecologico-sociale odierno, non rientra nella sua strategia di carnivoro intelligente l’attaccare degli obiettivi difficili e potenzialmente pericolosi come gli esseri umani. E’ pari a zero il numero delle persone uccise in Italia dai lupi negli ultimi cent’anni (fonte: progetto LIFE WOLFALPS)
2. È vero che i Lupi sono stati introdotti dall’uomo in molte parti d’Italia?
FALSO! Il ritorno del lupo è frutto di una ricolonizzazione naturale, facilitata da alcuni fattori: lo spopolamento delle zone alpine e rurali e l’abbandono delle coltivazioni hanno portato a un progressivo aumento delle superfici boscate e del numero di ungulati selvatici (caprioli, cinghiali, daini, cervi, camosci, etc.) di cui il lupo si nutre. L’aumento delle prede disponibili e la protezione accordata alla specie a livello nazionale ed europeo hanno ulteriormente contribuito a creare condizioni favorevoli al ritorno del lupo sulle Alpi. I lupi che vivono stabilmente sulle Alpi Occidentali, e che oggi stanno facendo la loro ricomparsa nelle Alpi Centrali e Orientali appartengono alla popolazione italiana: sono i discendenti diretti dei lupi sopravvissuti all’estinzione nell’Appennino centro-meridionale all’inizio degli anni ’70, che da allora hanno ricolonizzato, di generazione in generazione, prima le aree dell’Appennino settentrionale e poi le Alpi Occidentali per espansione naturale all’inizio degli anni ’90. Oggi, sulle Alpi centro-orientali stanno riapparendo per dispersione naturale anche i primi lupi provenienti dalla popolazione dinarica della Slovenia (fonte: progetto LIFE WOLFALPS)
3. È vero che per diminuire i danni in alpeggio bisognerebbe abbattere i Lupi?
VERO e FALSO! Per i Paesi europei è prevista una deroga alla protezione del lupo che consente un numero limitato di abbattimenti, come ultima ed estrema opzione in situazioni non risolvibili in modo diverso. Attenzione, però: casi internazionali hanno messo in luce che dove i lupi sono sottoposti ad alta mortalità i branchi si sgretolano. I sopravvissuti, siccome è più difficile cacciare i selvatici da soli, finiscono col predare di più gli animali domestici (fonte: progetto LIFE WOLFALPS)
4. È vero che i Lupi aumenteranno all’infinito?
FALSO! Il numero dei lupi dipende strettamente dalle prede disponibili e dall’abbondanza dei lupi stessi. Ogni branco occupa un territorio molto vasto (in media sulle Alpi 200 km²) e lo difende dagli altri lupi. Una volta raggiunta una certa densità, la popolazione a livello locale tende a rimanere stabile e ad autoregolarsi (fonte: progetto LIFE WOLFALPS)
5. È vero che i Lupi rappresentano un pericolo per i cani?
VERO! Un cane che vaga incustodito nel territorio di un branco corre seri rischi. Anche i cani però, rappresentano una minaccia per il lupo. Per esempio possono trasmettergli malattie come la rogna e il cimurro. Ma soprattutto, un lupo e un cane vagante possono accoppiarsi perché appartengono alla stessa specie, generando cuccioli ibridi. Questo fenomeno, ancora non documentato sulle Alpi italiane, mette in pericolo il lupo perché causa la perdita degli adattamenti acquisiti dalla specie attraverso la selezione naturale (fonte: progetto LIFE WOLFALPS)
6. È vero che il Lupo, se può scegliere, preferisce mangiarsi una pecora piuttosto che un animale selvatico?
VERO e FALSO! È bene chiarire che il 90% delle prede del lupo è costituito da ungulati selvatici, ma, in assenza di forme di protezione, gli animali domestici sono però più facili da predare di qualsiasi selvatico. Le specie domestiche più attaccate al pascolo d’alpeggio nei mesi estivi sono pecore e capre, animali di taglia ridotta, ma anche vitelli, asini e puledri . A livello italiano, la perdita complessiva provocata dagli attacchi del lupo è una frazione irrilevante della mortalità complessiva registrata sul bestiame, ma in alcuni casi, sul singolo allevatore può assumere dimensioni importanti.
Talvolta i danni indiretti sono anche più gravi della predazione di per sé e consistono in aborti, ferite, fuga del bestiame e perdita di produzione del latte. Il conflitto tra allevatori e lupo è maggiore dove il predatore è tornato da poco tempo, ovvero nelle zone in cui si era persa l’abitudine a sorvegliare gli animali in alpeggio e ad adottare sistemi di difesa dal predatore. È dimostrato che i cani da guardianìa ben addestrati, le recinzioni elettrificate e la presenza costante del pastore riducono le predazioni in alpeggio. Attualmente si stanno sperimentando anche dissuasori acustici e ottici, tra cui i fladry, che sono bandierine di colore rosso di dimensioni 8 x 50 cm disposte lungo un filo di nylon a intervalli di circa 50 cm una dall’altra: ai tratta di metodi efficaci a breve termine, perché l’effetto di dissuasione può attenuarsi sul lungo periodo.
Mettere in campo simili misure di prevenzione richiede tempo, denaro e tanta fatica: gli allevatori di montagna non possono essere lasciati da soli di fronte al ritorno del lupo (fonte: progetto LIFE WOLFALPS)
7. E' vero che devo scappare se incontro un Lupo?
FALSO! Se ci imbattiamo in un lupo, è preferibile non fare alcunché. Nel caso lo si sorprenda da vicino, si avrà poco tempo per vederlo fuggire via. Una volta che si è allontanato, evitiamo di seguirlo. Se proprio siamo spaventati, possiamo far rumore, urlando e agitando le braccia: ciò servirà anche a scaricare un po’ dell’adrenalina che questo emozionante incontro ci avrà procurato. Nel caso invece lo si osservi da lontano, non agitiamoci e restiamo in silenzio: godiamoci questo momento che molto probabilmente sarà uno dei rari ricordi che avremo del lupo, animale schivo e difficilissimo da avvistare. Se poi capitasse di assistere a una predazione su animali selvatici, non dobbiamo interferire in nessun modo con l’azione di caccia del lupo per “salvare” la preda: il lupo è un fattore di selezione naturale dell’ambiente e come tale va rispettato. Se invece incontriamo dei lupi che stanno già mangiando una preda, evitiamo di disturbarli allontanandoci subito in silenzio. Se per caso i lupi scappassero, spaventati dal nostro arrivo imprevisto, evitiamo comunque di avvicinarci e di toccare la carcassa predata.
In ogni caso, se abbiamo la fortuna di avvistare un lupo, annotiamoci giorno, luogo e ora e segnaliamo la nostra osservazione al 1515 o al Corpo di polizia provinciale: sarà un contributo importante per il monitoraggio del lupo! (fonte: progetto LIFE WOLFALPS)
8. È vero che il Lupo e il cane da guardianìa sono nemici?
VERO e FALSO! Sono nemici in senso stretto, perché i cani da guardianìa mettono in fuga i lupi che provano ad attaccare gli animali domestici. Ma da un altro punto di vista i cani da difesa sono i migliori amici del lupo: la loro presenza diminuisce l’impatto sulla pastorizia e, di conseguenza, il conflitto con l’uomo (fonte: progetto LIFE WOLFALPS)
9. È vero che i Lupi danneggiano i cacciatori?
FALSO! Il lupo è un predatore generalista e opportunista: il contrario di un animale schizzinoso. Infatti, se le sue prede d’elezione sono gli ungulati selvatici (principalmente cervi, caprioli, daini, camosci, mufloni e cinghiali), non disdegna il bestiame domestico né le carcasse di animali morti. Molto raramente può utilizzare la frutta e – forse più nel passato – la spazzatura. È stato stimato che il fabbisogno giornaliero di carne di un lupo varia dai 3 ai 5 kg e aumenta durante il periodo riproduttivo. I lupi possono sopravvivere digiuni per più giorni e mangiare poi fino a 10 kg di carne in una volta sola: una capacità che risulta molto utile, se di tiene conto del fatto che mediamente solo una caccia su dieci va a buon fine! Il lupo, quindi, non è un concorrente del cacciatore (fonte: progetto LIFE WOLFALPS)
10. Come si spiega la paura del Lupo?
Noi, come tutti gli altri esseri viventi, siamo figli di una lunga storia evolutiva, che certamente prevede la paura dei carnivori, che sono stati per millenni nemici e competitori dei nostri progenitori. Su questa paura ancestrale, che ci portiamo dentro, si sono innestate nel corso dei secoli leggende, dicerie e favole che dipingono il lupo come un concentrato di malvagità, in parte giustificate dai rari – ma veri – attacchi all’uomo documentati in passato. Ma oggi le nostre azioni e i nostri pensieri possono e devono trovare ispirazione nella ragione e nella conoscenza, che suggerisce di avere un atteggiamento di prudenza e rispetto nei confronti dei grandi carnivori. Molti filtri culturali hanno distorto la nostra visione del lupo (e dell’orso), talvolta facendolo apparire più simile a noi (con pregi – pochi! – e difetti – tanti! – umani), più spesso dipingendolo come l’incarnazione del male assoluto.
Ma chi è davvero il lupo? Semplicemente un carnivoro selvatico, sul conto del quale la ricerca scientifica ci ha rivelato quanto basta per provare curiosità, ammirazione, ma anche rispetto. Individuare la giusta distanza fra noi e il lupo è complesso: si tratta di imparare a rapportarsi con i selvatici, che vanno rispettati senza cercare di interferire, senza confidenza né timore (fonte: progetto LIFE WOLFALPS)

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