Cannabis terapeutica per cani e gatti: ora c’è

Tutto nasce dalla nuova legge n.242 del 2016, entrata in vigore nel gennaio 2017, secondo la quale non è più necessaria alcuna autorizzazione per la semina di varietà di canapa certificate.

E’ bene ricordare che il mercato della cannabis legale, ricca in principio attivo CBD che ha effetti rilassanti e non stupefacenti, è tutta un’altra cosa rispetto a quello della cannabis ad alto contenuto di THC (che è illegale): il CBD, infatti, è un coadiuvante per problemi di ansia, cura della pelle, insonnia, dolore oncologico e molto altro.

In Italia, le rivendite sono ormai più di 650, senza contare i tabaccai. Una di queste è a Milano: si chiama JustMary ed è nata nel luglio dell’anno scorso, ma ha già all’attivo molte iniziative innovative, tra cui una che riguarda i cani e i gatti.

Se, infatti, negli Stati Uniti l’utilizzo del CBD è già piuttosto diffuso tra i veterinari, per quelli nostrani si tratta ancora di una pratica molto raramente applicata, per quanto, come abbiamo detto, il CBD attualmente sia legalmente commercializzabile. Il cannabidiolo (CBD appunto) è un metabolita che non è psicoattivo (come lo è invece il TCH che agisce sui processi psichici), ha effetti rilassanti e antiinfiammatori e per questo viene utilizzato come coadiuvante in caso di malattie che comportano dolori, ma è anche utile per limitare, ad esempio, le crisi epilettiche. Sulla scia dell’utilizzo del CBD per trattare gli esseri umani, alcuni veterinari hanno iniziato a somministrare la sostanza a cani per trattare dolori oncologici, infiammazioni, osteoartrosi, epilessia, ma anche la perdita di appetito (soprattutto negli animali anziani), lo stress (tra cui forme importanti di ansia da separazione) e l’aggressività.

Il CBD pet della startup milanese è acquistabile su Amazon, ma va somministrato al proprio cane o gatto solo sotto diretto controllo del medico veterinario.

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