Al gatto non piace faticare per il cibo…per il cane sarebbe meglio!

A differenza di molti animali, i gatti domestici preferiscono ottenere i loro pasti gratuitamente piuttosto che far fatica per averli, confermando – ma solo apparentemente – lo stereotipo della pigrizia associato ai felini.

Il nuovo studio viene dagli Usa, dove i comportamentisti hanno scoperto che i gatti domestici non sono inclini al “contrafreeloading” – termine che si riferisce alla propensione di molti animali a scegliere quegli alimenti che richiedono uno sforzo per essere raggiunti – ma prediligono sicuramente il cibo facilmente disponibile.

Per roditori, uccelli, lupi, cani e primati – uomo compreso – procacciarsi il cibo è molto appagante e motivazionale rispetto ad approfittare di una fonte di cibo “gratuita”: da qui il suggerimento di alcuni etologi e comportamentalisti di fornire al cane gli alimenti di cui ha bisogno attraverso dispenser di cibo che il cane deve cercare e trovare. Ne deriva una stimolazione mentale che produce numerosi effetti positivi, ritardardando l’invecchiamento mentale nei cani anziani, inquadrando in maniera etologicamente corretta l’accattonaggio e il furto di alimenti dai tavoli o dai piani di lavoro e, più in generale, sviluppando un buon legame del cane con il cibo.

Il “contrafreeloading” ha avuto sicuramente un ruolo importante nelle interazioni iniziali del cane con l’uomo e recuperarlo nel rapporto quotidiano può ridurre anche l’aggressività che taluni cani manifestano a difesa del cibo nella ciotola. Se, poi, il proprietario decide addirittura di sfidare il proprio cane per il cibo (togliendo, ad esempio, la ciotola o non lasciandolo mangiare in tranquillità) l’effetto è sempre nefasto: infatti, o si assiste a un aumento dell’aggressività a difesa del pasto oppure a una rinuncia del cibo da parte del cane che esce sì sconfitto dalla concorrenza alimentare con il proprietario ma molto probabilmente svilupperà una difesa attiva del cibo trovato o rubato o comunque non somministrato dal proprietario.

Le ricompense alimentari – usate come rinforzo positivo in luogo della dominanza e della punizione – sono un ottimo strumento per sviluppare una relazione corretta con il cane: e la conoscenza della natura di “contrafreeloading” del cane permette proprio di usare le ricompense alimentari e l’alimentazione in generale in una logica di rispetto etologico e di stimolazione di una risposta attiva da parte del cane che produce soltanto successi e…nessuno stress per l’animale.

I commenti sono chiusi.