Ogni anno, l’associazione trova una famiglia a molti cani. Tutti coloro che desiderano far conoscere le “storie a lieto fine” legate ad un affido possono inviare qualche foto e un testo. Il racconto verrà inserito in questa sezione del sito, eventualmente anche senza l’indicazione di chi l’ha inviato.
Condividere un’esperienza esaltante come l’adozione di un cane è il modo migliore per aiutare altre persone a scegliere come compagno di vita un cane del rifugio.

CIAO CIUFFY. Sei stata la nostra prima bambina da quando 14 anni fa…
Francesca Mori
gennaio 2019

STICH: GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE. Ciao a tutti, sono Stich, vi ricordate di me? Oggi, 17 marzo…
Oggi, 17 Marzo 2019, è un anno che ho lasciato il canile e mi sono trasferito a Ponte nelle Alpi. All’inizio non è stato facile, avevo abbastanza paura che fosse qualcosa di temporaneo e la notte dormire era impossibile. Passati i primi giorni però mi sono ambientato benissimo, ho iniziato a dormire (anche troppo, secondo i miei padroni) e ad essere il cane più bravo del mondo.
Obbedisco sempre, anche se quando mi mostrano il collare o del cibo non capisco più nulla e non vedo l’ora di uscire o di mangiare.
Mi piace un sacco stare in giardino a vedere la gente che passa e a scavare buche, mi piace giocare con il mio pallone verde e correre intorno alla casa per inseguire i passanti e farmi coccolare.
Qui mi viziano un po’ tutti, ovunque vada c’è qualcuno con del cibo pronto per me! I primi tempi infatti ero ingrassato molto, ma adesso che passo più tempo a casa sono tornato ad essere abbastanza magro, anche se il cibo rimarrà sempre la mia cosa preferita al mondo.
Purtroppo con gli altri cani ho ancora qualche problemino, mi fanno tanta tanta paura e quindi mi viene spontaneo attaccarli, ma con il tempo migliorerò anche in questo e chissà che non riesca anche a farmi qualche amico!
Adesso devo lasciarvi, ho visto la mamma entrare in cucina e questo di solito significa solo una cosa: cibo in arrivo per me!!
Vi ringrazio per avermi accolto quando avevo bisogno e per avermi fatto conoscere questa famiglia che mi tratta come un re
marzo 2019

SLIDE E KIRA: DI FATTO NON SEPARABILI. A febbraio del 2015 ho adottato Slide.
Quando è arrivato a casa era un po impaurito, forse spaesato e non potevi toccargli le orecchie…
Quando è arrivato a casa era un po impaurito, forse spaesato e non potevi toccargli le orecchie, le zampe e soprattutto appoggiare la mano sulla sua grande ciste che urlava! Però è sempre stato un gran coccolone! Adesso quella brutta ciste si è sgonfiata, non urla più se gli tocchi le orecchie e le zampe, adora la sua sorellina Kira e infatti fa sempre quello che fa lei, addirittura piange se non la vede.
Quando ci mettiamo sul divano lui si siede attaccato a noi e nel letto si distende vicino al mio fianco! Ama molto il cibo e basta pronunciare la parola “biscotto” e lui è subito da te. Io lo adoro infinitamente perché è “buffo”e ogni tanto capita che si sieda sopra a Kira.
Ringrazio Apaca per avermi fatto conoscere Slide: non potevo chiedere un compagno a 4 zampe migliore.
Sara Proietti
maggio 2016

LA MIA STORIA CON SPRITZ. Era l’8 dicembre del 2005 quando telefonai per sapere se…
Teresa De Tommaso
ottobre 2018

NINA DI TARANTO. Nina e’ nata il 13 Agosto 2008 con altri 5 fratelli. Arrivati da Taranto…
Noi avevamo appena pianto il nostro Pucci che era morto il giorno prima, e così subito al mattino dietro abbiamo deciso di accogliere qualcun’ altro che non era stato così fortunato come il nostro Pucci. Siamo giunti al Rifugio e siamo andati per scegliere il nostro cane, la Signora Rotasso ci fece vedere i cuccioli che avevano tre mesi. La più piccola era aggrappata alla ringhiera dentro la casetta, con i suoi occhi implorava di prenderla con noi.
E così è iniziata la nostra storia, da allora è la Regina della casa, viziata intelligentissima e tanto cara. Grazie a tutti voi del vostro lavoro, un giorno verremo a trovarvi con Nina. Colette Fistarol
marzo 2017

YUMA, FIGLIA DI LADY. L’abbiamo adottata 4 anni e mezzo fa; era una cucciola di due mesi e mezzo, figlia della Lady:una bellissima lupa affetta da pancreatite…
L’abbiamo adottata 4 anni e mezzo fa; era una cucciola di due mesi e mezzo, figlia della Lady:una bellissima lupa affetta da pancreatite.
Yuma è sempre stata (ed è tutt’oggi) molto vivace; ama stare all’aria aperta, camminare nei boschi ed è molto gelosa di tutti i membri della sua famiglia!!!
È la nostra bimba pelosa e l’amiamo con tutto il cuore! Silvia Zardini
marzo 2017

I SALUTI DI MILA. il primo giorno in cui è venuta a vivere con noi ha cercato di mettere le zampe avanti mettendosi a capotavola…
Come forse vi abbiamo accennato, il primo giorno in cui è venuta a vivere con noi ha cercato di mettere le zampe avanti mettendosi a capotavola (vedi foto).
Ama accasciarsi pesantemente nei posti più scomodi (a noi).
Ultimamente ha smussato un pò il suo caratterino diventando una brava cagnolina. Paco forse non è di questo parere, anche se nelle foto fa finta di niente.
Cari saluti.Fabio e Martina.
luglio 2016

LA FELICITA’ CONTAGIOSA DI ZUMA. Credo che chi come me ha condiviso la propria quotidianità…
Così quando é mancato il primo peloso che mia figlia da ragazzina aveva voluto e preso da una cucciolata di meticci in campagna, di cui ovviamente mi occupavo io dal punto di vista pratico, ma di cui Lei era il capobranco, mi sono resa conto che ero pronta a prendere un cane “con me”. Lei essendo all’Università, e non sapendo dove e come sarebbe stato il suo futuro, responsabilmente aveva deciso che per lei al momento non era il caso.
Così siamo andate all’APACA e lì mi hanno proposto Luca, un cucciolone di taglia media di quasi 5 anni che varie famiglie si erano passate e che era stato pure un po’ randagio, dopo essere scappato. Era lì da ben più di un anno e nessuno lo adottava. E’ inspiegabile come alcuni cani meravigliosi non vengano presi in considerazione.
E non ho usato un termine eccessivo, lui era veramente speciale. Mi é saltato addosso pieno di fango e mi ha leccato…come potevo lasciarlo lì? Non sapevamo come sarebbe andata la vita in casa, data la sua storia precedente poco conosciuta, ma meritava un’opportunità. Come spesso raccontano i volontari di Apaca, i cani del rifugio, anche quelli esuberanti e vivacissimi, si dimostrano educati e gestibili una volta trovato l’ambiente giusto. E così é iniziata la nostra bellissima convivenza, abbiamo imparato a conoscerci e io ho aspettato i suoi tempi. Biagio (confesso che gli ho cambiato nome) ha ricambiato in maniera esponenziale. Si prendeva cura di me, si preoccupava che non mi succedesse nulla, controllando con il suo sguardo riflessivo, attento e calmo. Questa era la mia sensazione. Non mi fidavo a lasciarlo libero dato che nella sua vita passata era scappato. “Guarda che lui sta legato perché pensa che così ti controlla e TU non scappi” diceva ridendo mia figlia, e aveva ragione… un giorno mentre passeggiavamo lungo il Piave, Biagio si é messo a terra e si é sfilato la pettorina, guardandomi e rimanendo lì fermo. Ho capito. Gli ho rimesso la pettorina e siamo tornati a casa, ma da quel giorno ha potuto scorazzare liberamente lungo il fiume, e appena sparivo dalla sua vista sbucava per dare un occhio correndomi incontro. Purtroppo si é ammalato e per me é stata una elaborazione faticosa e dolorosa.
Dopo un po’ di tempo ho riguardato il sito di Apaca e sono tornata. La volontaria dopo avermi ascoltata mi ha proposto Zuma, un giovane e vivacissimo cane nero, che nel suo sangue aveva sicuramente anche tracce anche del cane da caccia, arrivato da poco in rifugio. Guardava il mondo con un’espressione perplessa, solo per pochi istanti, come un bambino piccolo e poi via di corsa dietro la pallina o chissà che cosa. Avete presente cosa significa portare, o meglio essere portata, in passeggiata da un cucciolone così? Per me il suo tirare non era un problema anche se devo dire che negli incontri in rifugio mi sentivo veramente “ciompa” nella conduzione (e si che ero abituata perché in questo é come Biagio, l’unica cosa in cui si somigliano e questo volevo). Ho pensato: tirare, colore nero, vivacità… non lo prende nessuno..lo porto con me, anche se non mi sembrava che mi considerasse molto. Così alla vigilia di Natale di tre anni fa abbiamo iniziato quella che si sta dimostrando una bellissima relazione. Anche lui é dimostrato subito bravissimo e tranquillo a casa, e molto obbediente, fiducioso, tanto che dopo pochissimo ha cominciato a dormire a pancia in su. Nonostante le lunghissime passeggiate che facevamo e le corse sfrenate in giardino insieme alla cagnetta della mia padrona di casa (fra parentesi un’accoppiata indovinatissima per entrambi, stessa età, stessa esuberanza, stessa passione per simulare zuffe amichevoli, la lascia mangiare dalla sua ciotola perché lei sta tantissimo da me) pensavo che meritasse qualcosa in più. E così siamo andati a scuola per potermi fidare a lasciarlo correre libero, ovviamente nei luoghi e situazioni adatti, e anche perché fosse un tantino più ordinato al guinzaglio. Così ha potuto anche lui scorazzare tutto felice, entrando ed escendo dall’acqua, rotolandosi nella sabbia riducendosi a una specie di polpetta impanata, rincorrendo i bastoni che lancio. Al guinzaglio il suo passo é ancora talmente veloce che mi costringe a tenermi in forma, ma non é un problema. Come siamo ora? E’ sempre un cucciolone giocherellone e pieno di voglia di correre e saltare, appena rientro a casa che sia per il lavoro o per poco tempo mi salta addosso (sa che glielo permetto), sceglie uno dei suoi giochi, ciabatta compresa e giochiamo insieme. Ora che c’é lo smart working passa tutta la giornata al mio fianco, dormendo vicino alla mia postazione casalinga. In realtà é sempre vicino in ogni situazione, non mi molla…ci guardiamo e ci capiamo.
Giuliana Del Vesco