A contatto con gli umani i cani si abituano alla slealtà

Che non fossimo proprio una specie affidabile era chiaro da tempo, ma che riuscissimo a soffocare il senso di giustizia nei cani che stanno insieme a noi è davvero una “macchia” di cui dovremmo fare ammenda.

Eppure pare che sia proprio così. Da uno studio sui lupi condotto qualche anno fa dall’Università di medicina veterinaria di Vienna emerge, infatti, che i lupi provano frustrazione di fronte ad un’ingiustizia subita. I ricercatori hanno collocato alcuni animali (lupi e cani) all’interno di due gabbie adiacenti e li hanno istruiti a premere con la zampa un pulsante che, seguendo una logica casuale, avrebbe fatto avere una ricompensa a entrambi oppure soltanto a uno dei due. Bene! Dopo un po’ di volte che non riceveva nulla, il lupo (o cane) non premiato per il proprio lavoro si rifiutava di proseguire nell’esercitazione, provando una forte frustrazione davanti all’ingiustizia subita: e ciò avveniva soltanto se c’era un altro lupo (o cane) che aveva ottenuto il premio oppure aveva ottenuto un premio di “qualità” superiore, mentre la collaborazione proseguiva se il partner non c’era!

Il senso di giustizia, dunque, sembra essere innato sia nei lupi, sia nei cani: entrambi, infatti, mostrano frustrazione e si rifiutano di collaborare dopo aver subito un trattamento ingiusto, una reazione che, secondo i ricercatori, scaturisce da una abilità ereditata da un antenato comune.

Ma i tempi e le differenze della reazione sono comunque tali da dimostrare che i cani – rispetto ai lupi – sono molto meno sensibili all’ingiustizia: ad esempio, i lupi che avevano subito un’ingiustizia si tenevano in disparte dagli esseri umani, i cani no; per riprendere a lavorare, i lupi chiedevano più comandi che i cani; e così via.

Secondo la ricerca, si tratta di una tolleranza che il cane ha sviluppato a causa della convivenza con l’uomo: e siccome è stata osservata una differenza nel comportamento anche tra cani da compagnia e randagi, è logico concludere che a rendere i cani più tolleranti di fronte alle ingiustizie compiute dagli umani nei loro confronti sia proprio la loro convivenza con gli uomini.

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